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Better Call Saul: analisi di un capolavoro del piccolo schermo

di Gabriele Di Nuovo

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Spin-off che funge da prequel e sequel di “Breaking Bad”, “Better Call Saul” si è conclusa con la sesta stagione il 16 agosto. Lo show ideato da Vince Gilligan e Peter Gould, vede nel cast Bob Odenkirk, Rhea Seehorn, Jonathan Banks, Giancarlo Esposito, Michael Mando, Mark Margolis, Patrick Fabian, Michael McKean e Tony Dalton. Serie targata AMC, in Italia è disponibile con tutte le sue stagioni su Netflix.

Non è facile sapere da dove iniziare per parlare di “Better Call Saul”. La serie nata come un semplice prequel che racconta di come Jimmy McGill sia diventato Saul Goodman, poteva apparire come un semplice legal drama. Ma lo show realizzato da Vince Gilligan e Peter Gould, è molto più di questo. Le atmosfere di “Breaking Bad” ritornano, ma la storia dell’avvocato interpretato da Bob Odenkirk offre allo spettatore non solo una origin story, ma un viaggio nelle maschere indossate dal proprio protagonista.

La trama di “Better Call Saul”

“Better Call Saul” si divide in due piani temporali. Il primo piano è il passato, dove lo spettatore trova Jimmy McGill (Bob Odenkirk), nel tentativo di farsi strada da solo nel mondo dell’avvocatura. Oltre al futuro Saul Goodman, lo spettatore fa la conoscenza di Chuck (Michael McKean), fratello di Jimmy e importante avvocato di Albuquerque, che soffre di una insolita malattia. Insieme al fratello, troviamo anche Kim Wexler (Rhea Seehorn), avvocato ambizioso e amica di Jimmy, e Howard Hamlin (Patrick Fabian), socio di Chuck. Inoltre sin dalla prima stagione, Jimmy farà la conoscenza di uno dei personaggi più noti di “Breaking Bad”: Mike Ehrmantraut (Jonathan Banks).

Il secondo piano temporale invece, segue il nostro Jimmy a Omaha, nel Nebraska. Qui l’ormai ex avvocato, lavora come commesso al Cinnabon col nome di Gene Takavic. Le sequenze che aprono ogni stagione, ad eccezione della sesta, sono interamente in bianco e nero e seguono il nostro protagonista subito dopo la sua fuga avvenuta in Breaking Bad”.

“Better Call Saul” non è la classica storia di un underdog che grazie alla sua intelligenza ha ottenuto successo, ma è la storia di un uomo che attraverso i metodi sbagliati, ha cercato e trovato una sorta di realizzazione. Le sei stagioni sono una vera genesi del personaggio conosciuto in “Breaking Bad” ed è proprio attraverso questo viaggio formato da 63 episodi che lo spettatore conosce il vero volto di Saul Goodman; un viaggio che offre la giusta conclusione ad un protagonista amato dal pubblico.

ATTENZIONE SPOILER! CONTINUATE A LEGGERE L’ARTICOLO SOLO SE AVETE VISTO BETTER CALL SAUL

I fratelli McGill: un rapporto importante e travagliato

Lo sviluppo di Jimmy nel corso della serie, è dettato da vari eventi e rapporti che hanno influenzato in svariati modi la sua vita. All’inizio della serie troviamo Jimmy che cerca di intraprendere la propria strada di avvocato mentre aiuta suo fratello Chuck. Quest’ultimo, a causa della sua ipersensibilità agli apparecchi elettronici, non può tornare a lavoro. Il rapporto tra i fratelli McGill è uno dei primi punti di rottura nella genesi di Saul Goodman, nome nato da un gioco di parole evidente in lingua originale. Da una parte troviamo Jimmy e il suo passato burrascoso nei panni di Slippin Jimmy. Dall’altra abbiamo Chuck che ha ottenuto grande successo come avvocato, tanto da aver aperto uno degli studi legali più importanti del New Mexico.

 

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Chuck durante la sua prima uscita nel mondo esterno dopo tempo.

 

Slippin Jimmy ha creato non pochi grattacapi alla famiglia McGill e fu lo stesso Chuck a far uscire di prigione suo fratello. Il lavorare alla HHM, ha portato Jimmy a diventare avvocato, mostrando così a suo fratello di essere cambiato. Sarà proprio la ricerca dell’approvazione da parte di Chuck, a creare una rottura definitiva del loro rapporto, dove la maschera del maggiore dei McGill cade presentando allo spettatore uno dei villain più cinici dello show di Vince Gilligan e Peter Gould. La parola villain andrebbe scritta con le virgolette perché non siamo davanti al classico cattivo, come invece sono Gus e la famiglia Salamanca di cui parleremo successivamente.

Come nella vita reale, per essere cattivi non bisogna essere dei criminali. Ma la cattiveria nasce spesso dall’invidia e dall’egoismo che una persona può provare verso un’altra, che sia uno sconosciuto o persino tuo fratello. Il rapporto tra i due esplode completamente quando Jimmy scopre che Chuck ha “rubato” un grosso cliente a Kim. Il susseguirsi di eventi causati da questo avvenimento, ha portato i fratelli McGill a processo. In questo processo viene rivelata la vera natura dei due fratelli, regalando uno dei momenti più belli dell’intera serie. Dalla regia, per arrivare alla scrittura della sequenza e per ultimo, ma non meno importante, le interpretazioni del cast presente. Qui di seguito trovate la scena in questione.

 

 

Ma a colpire ancora di più, è il post processo. L’ultimo dialogo tra i fratelli McGill è la pietra tombale sul loro rapporto e soprattutto la considerazione che Chuck ha di suo fratello. La fine del rapporto tra i due e il suicidio di Chuck, è uno dei tanti tasselli che portano alla trasformazione di Jimmy in Saul. Ad essere cruciale in questa trasformazione, è la presenza di Kim nella vita di Jimmy. Prima amica e poi moglie, la Wexler è uno dei personaggi più importanti dello show e con il passare delle stagioni il suo sviluppo va in crescendo col susseguirsi degli eventi e non solo.

Jimmy e Kim: una strana storia d’amore

Uno dei rapporti più importanti in “Better Call Saul” è quello tra Jimmy e Kim. Prima amici e poi amanti, i due sviluppano un rapporto molto insolito, dove è evidente una certa indipendenza nelle loro vite. Ma questa indipendenza è solo una illusione, perché l’amore tra i due è molto grande. Se questo in Jimmy è molto più evidente, in Kim lo è decisamente meno. Brillante avvocato con un futuro roseo davanti a sé, Kim è un personaggio che nelle prime due stagioni dello show è una semplice spalla del protagonista. Con il passare del tempo, il personaggio interpretato da Rhea Seehorn diventa una co-protagonista a tutti gli effetti di “Better Call Saul”.

 

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Kim insieme a Jimmy discute con Lalo Salamanca in un momento ad altissima tensione.

 

Con un carattere forte e deciso, Kim molto spesso prende in mano la situazione e risolve i problemi. A rendere il personaggio decisamente sfaccettato, è il suo background che viene sviscerato ed esplorato al momento giusto nel corso delle ultime stagioni. Per quanto inizialmente possa sembrare diversa da suo marito Jimmy, col passare del tempo Kim ha mostrato la sua vera natura. Il risolvere alcuni problemi in modo poco lecito, la rende più simile che mai a Jimmy e ai suoi metodi poco ortodossi per vincere le cause in tribunale. Ma il vero colpo di scena con ripercussioni importanti, è il suo piano di vendetta nei confronti di Howard. Ed è proprio con questo piano nato dalla mente di Kim alla fine della quinta stagione, che si rivela la vera natura della donna.

Nonostante le varie stagioni ci abbiano mostrato i due personaggi molto differenti tra loro, in realtà sono più simili che mai e anzi, è proprio questo a rendere la loro storia d’amore strana e molto reale. Ci sono tanti dettagli all’interno dello show che mostrano le differenze e le analogie tra i due. A spiccare su tutto però, è il finale della quinta stagione dove la vera natura di Kim si rivela. Vi lasciamo qui di seguito la sequenza in questione.

 

https://youtu.be/U8mdAjVIRFk

 

Ogni azione porta con sé delle conseguenze. Infatti il piano contro Howard ideato dalla stessa Kim e supportato al massimo da Jimmy, ha portato alla morte della loro vittima. Ma la morte di Howard è solamente dovuta a errori commessi dai due coniugi. Questo sarà il punto di non ritorno nel suo rapporto con Jimmy, chiuso con il divorzio, e vero ultimo pezzo del puzzle che ha trasformato Jimmy in Saul. Questa storyline che copre metà sesta stagione, ritornerà con gli ultimi episodi ambientati nel presente, dove vediamo la nuova vita di Kim e come affronta il suo passato. Questi ultimi punti, ritorneranno successivamente nella nostra analisi per poter comprendere azioni e reazioni dei nostri protagonisti nel corso degli episodi che hanno portato alla conclusione dello show.

Better Call Mike: non è solo uno spin off su Saul

Altro grande protagonista di “Better Call Saul”, è Mike. L’ex poliziotto conosciuto in “Breaking Bad” e interpretato da Jonathan Banks, è il filo rosso che lega lo show alla serie principale. Le prime due stagioni di “Better Call Saul”, si mostrano a tutti gli effetti come uno spin off dedicato a Mike. Il suo percorso nella serie, vede l’ex agente di polizia conoscere Jimmy ed entrare nel mondo criminale di Albuquerque. Sarà poi la sua famiglia a mostrarci il lato umano di uno dei personaggi più amati di “Breaking Bad”. Il rapporto tra Mike, la moglie di suo figlio e la sua nipotina, mostrano un personaggio differente e con un gran cuore.

 

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Mike chiama Jimmy per farsi “difendere” dalla legge nella prima stagione della serie.

 

Cuore che ritorna anche in un momento cruciale dell’intero show. Mentre la sua trasformazione nel Mike che abbiamo conosciuto in “Breaking Bad”, sta volgendo al termine dopo la morte dell’ingegnere tedesco Werner, la situazione critica che colpisce Nacho, porta Mike a fare il possibile per salvare il ragazzo e soprattutto suo padre dalla minaccia dei Salamanca e di Gus Fring che lo ha usato per i suoi scopi. Il senso di colpa per l’omicidio di Werner, ha portato Mike a trovare una soluzione per salvare Nacho e allontanarlo dal mondo criminale. Sfortunatamente l’ex poliziotto non ha salvato il giovane da morte certa, portandolo così definitivamente verso il lato oscuro e una concezione di giustizia deviata, come viene messo in evidenza dal padre di Nacho in un dialogo con Mike.

 

 

L’APPROFONDIMENTO PROSEGUE NELLA PAGINA SUCCESSIVA

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