di Francesco Ferri
Una vicenda davvero particolare ci giunge da Gambassi Terme, in provincia di Firenze. Un bambino di 3 anni, come riportato da La Nazione, è stato lasciato da solo sullo scuolabus che doveva portarlo all’asilo per quasi due ore. Infine è riuscito a salvarsi attirando l’attenzione di un passante suonando il clacson.
Il bimbo abbandonato sullo scuolabus
Il bambino doveva andare all’asilo con lo scuolabus ma non è mai arrivato a scuola, venendo lasciato da solo a bordo dello scuolabus per quasi due ore. Ad attirare l’attenzione di un’incredula passante è stato proprio vedere il bambino vicino al volante dello scuolabus parcheggiato a circa 200 metri di distanza dal plesso scolastico all’interno del quale si trova l’asilo. Il piccolo è riuscito ad attirare la sua attenzione suonando incessantemente il clacson. “Richiamata dal suono insistente del clacson, la signora si è avvicinata e ha visto mio figlio che le indicava il portellone. Voleva uscire“. Queste le parole con cui la mamma, ancora scossa, ha raccontato la vicenda. “Mio figlio è rimasto chiuso sul pulmino per un’ora e mezzo, dimenticato da chi avrebbe dovuto occuparsene“.
Ora si cercano i responsabili
La signora si è subito precipitata a chiedere aiuto alle bidelle della scuola che hanno liberato il bimbo portandolo poi nella presidenza della scuola. Dopodiché sono stati avvisati i genitori. Sulla vicenda si è già mosso anche il Comune di Gambassi Terme: “Appena avuta la notizia, l’amministrazione e gli uffici preposti si sono immediatamente attivati per individuare le responsabilità. La ditta che ha in gestione il servizio di trasporto scolastico si è dimostrata disponibile a collaborare. Ci riserviamo di agire nei modi e nelle sedi opportune affiché non si ripetano più fatti come questi“.
Se vuoi rimanere aggiornato su tutte le news dal mondo seguici su Nasce, Cresce, Ignora.
Potrebbe interessarti anche:
- Russia: morto in carcere Alexei Navalny, il dissidente anti-Putin
- Amsterdam, volo costretto ad invertire la rotta per pioggia di…vermi!
© RIPRODUZIONE RISERVATA