In Antartide si registra un altro record negativo dovuto al surriscaldamento climatico. I ghiacci marini dell’Antartide hanno raggiunto un nuovo minimo storico: la recente misurazione registra un’estensione al di sotto di 2 milioni di km quadrati. È la prima volta in 43 anni, dall’inizio delle misurazioni nel 1979, che si registra un record negativo simile. Una ricerca pubblicata su Advances in Atmospheric Sciences prova a spiegarne i motivi.
Prima di proseguire è necessario fare una chiarificazione. Esistono varie tipologie di ghiacciai: continentali, terrestri e marini. I terrestri e i continentali sono quelli che, come dice la parola stessa, si trovano sulla terra ferma, con la differenza che i secondi occupano un’estensione pari a 50 mila km quadrati. Gli unici ghiacci continentali di questa epoca sono presenti in Groenlandia e in Antartide.
Infine abbiamo i ghiacciai marini che si formano con il congelamento dei mari. Sono proprio questi ultimi al centro della ricerca. I ghiacci marini, contrariamente a quelli terrestri, sono sempre stati in lieve aumento, pari all’1% per decennio, fin da quando è stato possibile registrarne l’estensione. Per questo motivo il loro scioglimento è ancora più preoccupante.
Come hanno affermato anche i ricercatori dell’università cinese Sun Yat-sen University spiegare i motivi di questo fenomeno è estremamente complicato. Il motivo sta nel fatto che quando si parla di ghiacci marini i fattori in gioco sono molteplici causando, spesso, discordanze anche nella comunità scientifica.
Innanzitutto alla base di questi cambiamenti ci sono dei complessi processi dinamici e termodinamici tipici della primavera. In più, secondo i ricercatori, è stato fondamentale l’apporto di due fenomeni meteorologici noti come La Niña e “l’oscillazione antartica”.
Infine, bisogna prendere in considerazione anche un importante parametro detto “albedo” in grado di aumentare lo scioglimento dei ghiacciai. Questo indica il potere riflettente di una superficie che più è bianca e più dovrebbe riflettere. Con il progressivo scioglimento dei ghiacciai le zone bianche vanno a diminuire provocando un circolo vizioso che aumenta il calore degli oceani.
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