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“Allarme sparatoria”, la bufala dilaga sul web e le scuole chiudono a scopo cautelativo

di Redazione NCI

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Il potere di una bufala, avvallato consistentemente dai suoi propagatori, è stato talmente incisivo da frenare i circuiti regolari della didattica e della quotidianità americana.

Quella che solo ora sappiamo essere stata una menzogna, ha provocato nei giorni scorsi inquietudine e ansia in migliaia di studenti e docenti statunitensi. Nelle ore antecedenti a “Venerdì 17”, infatti, si era diffuso tra i media nordamericani un messaggio che recitava:” Venerdì ci sarà una sparatoria”. 

L’ipotesi che la minaccia riportata dall’annuncio si sarebbe potuta concretizzare era stata sin da subito scredita dalle forze dell’ordine e dal resto delle autorità. Nonostante ciò, la paura e lo sconcerto insinuatosi negli alunni, ha favorito la divulgazione della notizia a una velocità stratosferica. La catena virale ha così permesso di far recapitare l’informazione alla popolazione adulta e, nella fattispecie, anche a presidi e sindaci. I quali hanno preferito, in via prudenziale, interrompere le attività scolastiche e mandare i ragazzi in vacanza un giorno prima del dovuto. O, in alternativa, lasciare che i giovani potessero non presenziare a scuola senza dover poi dover giustificare la propria assenza.

Malgrado la comunicazione fosse stata resa una fandonia dagli investigatori, in pochi hanno voluto sobbarcarsi la responsabilità di non prendere provvedimenti. Come con la scaramanzia, infatti, accade spesso che la nostra mente ci induca al ragionamento: “Io non ci credo…ma non si sa mai”.

Una bufala senza fondamenta

Le forze dell’ordine coadiuvate dalle autorità predisposte non sono state in grado di risalire alla fonte originale della bugia. Le ipotesi avanzate dagli investigatori sono due. La prima è che il materiale che ha ispirato l’allarmismo sia stato pubblicato e poi rimosso, non prima però di generare la catena di reazioni che ha portato al panico delle scorse ore. La seconda è che non siano mai esistiti video che facessero supporre l’imminenza di attacchi o sparatorie programmati per il 17 dicembre nelle scuole statunitensi, ovvero che l’intera bufala sia nata proprio come una sorta di procurato allarme poi diventato virale.

Qualunque sia la verità, l’accadimento verificatosi in America ritrae incredibilmente bene le potenzialità dannose della mala informazione. Che il responsabile della circolazione della frottola sia TikTok o siano i media poco importa, ciò che risulta comunque evidente è che la stupida pensata di un soggetto, può, tramite opportuna dilagazione, diventare una pesante preoccupazione.

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di Gabriele Nostro

 

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