di Redazione Network NCI
L’alcol è presente nella nostra cultura e dieta da secoli, ma dal punto di vista biologico rappresenta ancora una sostanza estranea al nostro corpo. La sua assunzione ha effetti profondi e spesso dannosi sul metabolismo, sugli organi vitali e sul cervello. Comprendere come agisce nel nostro organismo può aiutare a fare scelte più consapevoli.
Un Corpo Non Preparato – L’impatto iniziale dell’alcol

Birra (@Shutterstock)
L’etanolo, la sostanza presente nelle bevande alcoliche, è arrivato nella dieta umana solo da relativamente poco tempo, considerando l’evoluzione del nostro corpo. Per questo motivo, le nostre cellule non sono ancora ben attrezzate per gestirlo, e il suo passaggio nel corpo crea diversi problemi.
Quando beviamo, l’alcol viene assorbito dallo stomaco e dall’intestino ed entra nel sangue, da cui raggiunge principalmente il fegato. Qui il corpo cerca di neutralizzarne circa il 90% in poche ore. Tuttavia, finché il fegato non completa questo lavoro, l’alcol continua a circolare nel sangue, raggiungendo e danneggiando organi importanti come il cervello, il cuore, il pancreas e lo stesso fegato, mettendo sotto stress tutto il nostro organismo.
Il Lavoro Invisibile – Come il corpo metabolizza l’alcol
Una volta entrato nel corpo, l’alcol non può restare così com’è: deve essere trasformato per essere eliminato. Questo compito spetta a dei piccoli “operai chimici” chiamati enzimi. Il primo a intervenire è l’alcol deidrogenasi, seguito da altri enzimi come la catalasi e, se si beve troppo, anche dal citocromo P450-2E1.
Questi enzimi trasformano l’alcol in una sostanza chiamata acetaldeide, che però è ancora più tossica dell’alcol stesso e può danneggiare seriamente le cellule, oltre a essere considerata cancerogena.
Per liberarsene, il corpo utilizza un altro enzima, l’aldeide deidrogenasi, che converte l’acetaldeide in acetato, una sostanza meno pericolosa. Da qui, il processo continua fino a ottenere una molecola che le cellule possono usare come fonte di energia.
Ma c’è un problema: se si beve troppo e troppo in fretta, il sistema di smaltimento si intasa. L’acetaldeide si accumula nel sangue e raggiunge organi come il fegato, il cervello, il cuore e il pancreas, provocando danni e infiammazioni. In pratica, è come se il corpo si trovasse sommerso da una sostanza velenosa che non riesce a eliminare abbastanza in fretta.
Cervello, Comportamento e Miti da Sfatare

Alcool Test (@Shutterstock)
Effetti sul sistema nervoso
L’etanolo ha un’elevata affinità con il cervello, dove altera l’attività di importanti circuiti neuronali. Modifica le funzioni legate al movimento, all’equilibrio e alle emozioni, generando i classici sintomi dell’ubriachezza: euforia, disinibizione, instabilità motoria.
I postumi dell’euforia
La sbornia – o hangover – è un mix di disturbi che include mal di testa, nausea, affaticamento e problemi gastrointestinali. Questi sintomi possono durare fino a 24 ore e non esistono soluzioni miracolose per eliminarli rapidamente. L’idratazione può aiutare, poiché l’alcol provoca disidratazione, ma il recupero completo richiede solo tempo. È importante evitare farmaci come il paracetamolo, che combinato con l’alcol può peggiorare il danno epatico.
Una speranza: il cervello può riprendersi
Interrompere il consumo di alcol ha effetti positivi sorprendenti. Studi indicano che già dopo alcuni mesi di astinenza, il cervello mostra segni di recupero: le connessioni neurali si rinforzano e molte funzioni cognitive migliorano. È una testimonianza della capacità del corpo umano di autorigenerarsi, se gli si dà il tempo e le condizioni giuste.
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Articolo di Biagi Linda
Fonte: Focus
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