di Andrea Antinori
La notte del 20 Settembre è arrivato su Disney+ il sesto episodio della nuova serie TV ambientata nella galassia di Star Wars, ovvero “Ahsoka“. La serie arriverà con un episodio a settimana ogni mercoledì, per un totale di 8 puntate. Nel cast troviamo Rosario Dawson nel ruolo della protagonista Ahsoka Tano; Natasha Liu Bordizzo nei panni di Sabine Wren; Mary Elizabeth Winstead come Hera Syndulla; Ray Stevenson ed Ivanna Sakhno nei rispettivi ruoli dei villain Baylan Skoll e Shin. David Tennant dà la voce al droide Huyang, così come fece nella serie animata “The Clone Wars“. La regia e la sceneggiatura sono nelle mani di Dave Filoni. Senza perderci in ulteriori chiacchere, ecco a voi la recensione del sesto episodio della serie!
Ahsoka: Lontano, lontano
Puntata dalla durata di 49 minuti. Il viaggio per la ricerca del Grand Ammiraglio Thrawn raggiunge la sua destinazione, un pianeta in una galassia distante chiamato Peridea. Il pianeta, antica patria dei Dathmiri, ospita le grandi madri delle sorelle della notte (familiari a chi ha giocato a Star Wars: Fallen Order), che accolgono Morgan Elsbeth e i due mercenari, in attesa dell’esiliato Thrawn. Sabine, prigioniera di quest’ultimi, viene lasciata sul pianeta alla ricerca del disperso Ezra Bridger.
Questa settimana riusciamo finalmente a dare un occhio alla nuova galassia introdotta in questo mondo. Galassia che apparentemente non è una novità per l’ordine dei Jedi e per le streghe di Dathomir. Non vediamo molto Ahsoka, se non nell’introduzione dell’episodio, ma nonostante ciò questi 49 minuti riescono ad intrattenere. La motivazione principale è ovviamente il ritorno del Grand Ammiraglio Thrawn, Interpretato da Lars Mikkelsen, che riprende il ruolo del villain dopo avergli prestato la voce in “Star Wars Rebels“. Non manca un approfondimento sul personaggio di Baylan Skoll, che si sta rivelando una delle personalità più interessanti della serie. Infine i fan più appassionati riusciranno anche ad emozionarsi grazie alla parte finale della puntata.
Una nuova galassia lontana lontana
Sapevamo che raggiungere i livelli della scorsa puntata sarebbe stato difficile, ma ciò non vuol dire che questo appuntamento settimanale non sia valido, anzi. Nonostante l’azione sia ridotta all’osso, il ritorno del Grand Ammiraglio Thrawn si prende tutta la scena. Sia dal modo in cui viene introdotto, sia grazie all’estetica da esiliati che hanno adottato per i suoi stormtrooper ed il Chimaera, lo star-destroyer del Grand Ammiraglio, dandogli un design unico. Si sente che, nonostante gli anni che sono passati dalla fine di Rebels, Thrawn non abbia perso la sua autorità. Anche il tema musicale ricorda il suo utilizzato in Rebels, con dei richiami alla marcia imperiale.
Il pianeta invece non ha un design troppo differente da altri che siamo abituati a vedere nella nostra galassia, se non per delle nuove creature, che tra animali e predoni, portano dei design inediti. Come sempre ottima CGI ed effetti pratici per Star Wars, che ancora una volta dimostrano di avere la qualità da sala, nonostante la quasi totalità dei prodotti della saga sia arrivata su Disney+. Come anticipato abbiamo avuto un leggero approfondimento sul personaggio di Baylan Skoll. Il Jedi Oscuro dimostra ancora di avere una certa nostalgia per l’ordine, e per quello che avrebbe dovuto rappresentare. Sembra quasi che stiano piantando dei semi per una sua riconversione. Ipotesi alimentata soprattutto dalla poca considerazione che Thrawn ha per i due mercenari.
Ahsoka, episodio 6: conclusioni
Sesto episodio che convince, mantenendo il filone positivo degli ultimi episodi. Poca azione, che viene messa da parte per dare maggior spazio al proseguimento della trama. Un maestoso ritorno in scena per Thrawn, che nel suo debutto live-action dimostra ancora di essere una delle personalità più temibili della saga. Un piccolo approfondimento su Baylan Skoll e Sabine che va in cerca di Ezra Bridger concludono infine questo appuntamento settimanale, che riesce a settare il giusto hype per gli ultimi due episodi della serie.
Pro
- L’entrata in scena di Thrawn;
- il design “da esiliati” degli stormtrooper e del Chimaera;
- L’approfondimento su Baylan Skoll;
- La qualità degli effetti speciali e pratici.
Contro
- Nessuno.
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