di Redazione NCI

Giornata triste per il cinema che dice addio a Sidney Poitier. Poitier nasce a Miami, in Florida, nel 1927. Ha fatto diversi lavori fino a quando, mentendo sull’età, non si è arruolato durante la Seconda Guerra Mondiale. Congedato anzitempo ha lavorato come lavapiatti fino a quando non passò un’audizione che gli permise di lavorare a teatro. Da qui l’inizio del successo, costellato di innumerevoli grandi interpretazioni.

Sidney Poitier ha rivoluzionato il mondo del cinema

Nel 1958 è stato candidato all’Oscar come miglior attore protagonista per il film “La parete di fango”, vincendo inoltre un premio BAFTA. Soli sei anni dopo, nel 1964, arriva la vera rivoluzione: Sidney Poitier, per l’interpretazione in “I gigli del campo” vince l’Oscar come miglior attore protagonista, oltre ad un Golden Globe. Il primo uomo di colore a vincere un Oscar e l’unico fino al 1983, anno in cui è stato premiato Louis Gossett Jr. per “Ufficiale e Gentiluomo”. È stato, fino alla sua morte, il Premio Oscar più anziano vivente. “Primato” raggiunto nel 2020 dopo la morte di Kirk Douglas.

Fra le sue più grandi interpretazioni troviamo, oltre ai già citati “La parete di fango” e “I gigli del campo”, “Incontro al Central Park” (Guy Green, 1965), “Sulle tracce dell’assassino” (Roger Spottiswoode, 1988) e “I signori della truffa” (Phil Alden Robinson, 1992) al fianco di Robert Radford.

Sidney Poitier è stato, inoltre, premiato nel 2002 con un Oscar alla carriera “in riconoscimento alle incredibili doti come artista e come essere umano”. Nel 2009 invece è stato premiato da Barack Obama, con la Medaglia Presidenziale della Libertà. Si tratta di una delle massime decorazioni degli Stati Uniti.

Si è spento ieri, 6 gennaio 2022, all’età di 94 anni Sidney Poitier. Uno dei più grandi attori della storia del cinema, rivoluzionario nel suo campo

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di Simone De Mattia

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