di Gabriele Nostro
New York, 3 aprile 1973. Nei pressi della metropoli statunitense, un uomo di nome Martin Cooper ha concretizzato il primo atto di interconnessione globale. Con un semplice strumento, un prototipo di un Dyna-Tac (avo degli iPhone e dei Samsung ) Cooper ha effettuato la prima chiamata con un cellulare della storia. A visionare la scena, creduta già allora sensazionale e dal grande potenziale futuristico, c’era un’enorme fila di passanti e una nutrita squadra di giornalisti.
L’apparecchio, che corrisponde al moderno cellulare, o meglio, all’attuale smartphone, pesava circa un chilo e mezzo e aveva una batteria da appena mezz’ora di un’autonomia. Così impressionante da risultare ilare quando si pensa a quali livelli di avanguardia prestazionale si è arrivati a toccare oggi.
Le origini dell’invenzione, una “chiamata dal futuro”
Cooper raccontò che l’idea a fondamento della nuova progettazione gli era venuta in mente guardando Start Trek. L’ispirazione, in particolare, proverrebbe dal capitano Kirk, che nella serie televisiva usava un sistema portatile per comunicare senza fili.
È buffo a pensarsi, ma immaginate come vivremmo oggi se il signor Cooper non avesse scelto di immergersi in quel mondo fantascientifico. Voi che dite, sarebbe stato un male o un bene?
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di Gabriele Nostro
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