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Union Berlino: una stagione da favola e la Bundesliga a portata di mano

di Cristian Castellini

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Ogni tanto il calcio riesce a mostrare la sua bellezza e la sua imprevedibilità. Chi ritiene la Bundesliga un campionato poco competitivo si sbaglia, e la stagione in corso lo dimostra. L’Union Berlino sta lentamente emergendo, ed è pronto a proporsi come una nuova big del campionato tedesco…

Union Berlino: dal nulla al top

La “Eisern Union“, come viene chiamata in patria, si formò per come la conosciamo oggi in Germania Est, nella sponda sovietica del muro di Berlino. Il club venne fondato ai tempi del Kaiser, nel 1906 con il nome di “FC Olympia 06 Oberschöneweide“, per poi rinominarsi nel 1966 in “1. FC Union Berlin” (Bundesliga), in piena guerra fredda. All’epoca far parte della tifoseria dell’Union equivaleva ad essere apertamente contrari alle politiche della DDR. “Der Mauer muss weg“, ovvero “il muro deve cadere“, questo era il coro cantato dagli spettatori allo stadio quando veniva battuta una punizione. L’analogia fra la porta e il muro di Berlino è piuttosto evidente.

Le autorità governative hanno sempre tentato di ostacolare il percorso sportivo e societario dell’Union, che nonostante tutto riuscì a vincere una FDGB Pokal, la coppa nazionale della Germania Est, nel 1966. Si tratta dell’unico trofeo in bacheca nella storia del club, insieme a una coppa di Dritte Liga, la terza divisione vinta nel 2008/2009, e 5 coppe regionali di Berlino.

Dopo la caduta del muro, il club ha galleggiato fra la terza e la seconda divisione della Germania riunita, toccando l’apice nel 2001 quando venne raggiunta la finale di Coppa di Germania, persa contro lo Schalke 04. La situazione economica non è stata molto fiorente fino a tempi recenti. Nel 2004, per pagare la registrazione presso la DFB, federcalcio tedesca, i tifosi del club trovarono i fondi donando il loro sangue. Lo stadio ha un nome non convenzionale: “An der Alten Forsterei“, ovvero “Dal vecchio guardaboschi“. Si trova nel mezzo di una foresta, ed oggi ospita l’Union Berlino sempre grazie ai tifosi “Eisernen“. Nel 2009 per partecipare alla Bundesliga 2 era necessario adeguarlo alle norme e, non essendoci fondi sufficienti nelle casse della società, uomini, donne e ragazzi hanno contribuito con ore di lavoro gratuite per ristrutturarlo completamente.

Union Berlin

Union Berlin (via YouTube @GermanFootball)

 

Il miracolo di Urs Fischer

Finalmente nel 2018/19 la parte rossa di Berlino è riuscita a raggiungere la Bundesliga, dopo un decennio di militanza in seconda divisione. E questo anche grazie all’allenatore svizzero Urs Fischer, che ha accompagnato per mano la sua squadra alla ribalta con un gioco aggressivo e dinamico. La prima stagione è stata conclusa incredibilmente all’undicesimo posto, e quelle successive non sono state meno entusiasmanti. Nel 2020/21 gli “Eisernen” hanno staccato il pass per la Conference League, chiudendo la stagione al settimo posto. Non è stata la prima volta nelle coppe europee per il club, che raggiunse il secondo turno di Coppa UEFA nel 2001/02 in qualità di finalista sconfitta della DFB-Pokal, ma non per questo il risultato è stato meno sensazionale

La scorsa edizione di Bundesliga ha sancito la consacrazione della squadra e la qualificazione per l’Europa League, non raggiungendo la Champions per un solo punto in meno in classifica rispetto al quarto RB Lipsia. Quest’anno, invece, gli uomini di Berlino Est si stanno superando, essendo primi a parimerito con Bayern e Borussia Dortmund.

La stagione in corso

In cima alla classifica, da squadra promossa nella massima serie soltanto quattro stagioni fa. Una scalata incredibile, difficilmente riscontrabile nel passato, guidata da una società intelligente e dalle idee dell’allenatore. Era da tempo che una formazione della capitale tedesca non si imponeva a questi livelli, data la mediocrità costante dell’Hertha, quest’anno in piena lotta per non retrocedere. Grazie all’Union, Berlino potrebbe tornare a vedere il calcio della Champions League, dopo la stagione 1999/2000, in cui l’Hertha riuscì a qualificarsi per l’ultima volta. La capitale tedesca sta entrando pienamente nel mondo del calcio, e questo è anche grazie agli “Eisernen“. La partita dominata contro l’Ajax alla “Johan Cruijff Arena“, finita però solo 0-0, è stata incoraggiante, e il match di ritorno a Berlino potrebbe dare il pass per gli ottavi di Europa League agli uomini di Fischer.

Se la qualificazione per la Champions League sembra a portata di mano, può esserlo anche la conquista della Meisterschale, il trofeo assegnato a chi vince la Bundesliga. Subito dopo il ritorno degli spareggi contro l’Ajax, l’Union affronterà il Bayern capolista in trasferta a Monaco. All’andata finì con un pareggio (1-1) soffertissimo per gli uomini di Urs Fischer, che questa volta dovranno lottare lontano dal calore dei propri tifosi. Una sfida difficilissima, complicata dalle energie spese contro i campioni dei Paesi Bassi in Europa League, che però potrebbe rappresentare lo svincolo per dirigersi verso la vittoria del campionato. E non bisogna dimenticare il passaggio ai quarti di DFB-Pokal ottenuti contro il Wolfsburg, che tiene in corsa gli “Eisernen” anche in questa competizione.

Solo il tempo saprà dirci se l’Union Berlino sarà pronta e matura a sufficienza per vincere una delle tre coppe. Fatto sta che, anche così, Berlino Est sta vivendo una favola indimenticabile.

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