di Gianmichele Trotta
Un uomo di Singapore ha fatto causa ad una sua amica per oltre due milioni di euro, dopo che questa lo avrebbe rifiutato. Stando a quanto riportato dal quotidiano inglese Mirror, le accuse mosse verso la ragazza sarebbero legate a “traumi alla propria vita” e “danni alla reputazione“. Il rapporto tra i due però era già abbastanza controverso, dato che avrebbero depositato anche altre denunce oltre l’ultima…
Una relazione complicata in quel di Singapore
Come riportato dal quotidiano inglese, i due si sarebbero conosciuti nel 2016, diventando poi buoni amici. Il rapporto ha però incominciato a complicarsi solo poco più di due anni fa, nel settembre 2020, quando l’uomo ha messo in mostra un interesse che andava oltre l’amicizia; la donna però, lo vedeva solo come un amico, così ha deciso di segnare dei confini nel loro rapporto e ridurre il tempo che trascorrevano insieme, esortandolo ad essere “autosufficiente”.
L’uomo non ha preso bene la nuova situazione, minacciando la donna di citarla in giudizio per lo stress emotivo a cui lo aveva sottoposto e per presunte diffamazioni. La ragazza ha quindi cercato di andargli incontro, accettando di andare con lui in terapia di coppia. Tuttavia, dopo ben 18 mesi di tentativi, i due ancora non avevano trovato un accordo…
Un litigio a colpi di… denunce
Nonostante i continui rifiuti della donna, l’uomo non aveva nessuna intenzione di arrendersi e accettare i confini relazionali espressi da lei; di conseguenza, la ragazza ha interrotto completamente i rapporti col presunto amico, avviando un procedimento per molestie e cercando di ottenere un’ordinanza restrittiva nei suoi confronti. Di tutta risposta, lui ha denunciato lei presso l’Alta Corte per avergli inflitto un grave “trauma” e aver causato “danni alla sua reputazione”, chiedendo di essere risarcito con 3 milioni di dollari di Singapore (oltre 2 milioni di euro).
Parallelamente, l’uomo l’ha anche accusata di aver violato il loro accordo di migliorare la propria relazione, chiedendo stavolta 22 mila dollari di risarcimento; su quest’ultimo caso, la Corte si è già espressa negativamente, sostenendo che l’accusa fosse “priva di fondamento”. Nel prossimo mese lo stesso organo di giudizio si esprimerà anche sulla causa più grande, quella da 3 milioni di dollari; non ci resta quindi che attendere gli sviluppi di questa intricata faccenda per capire, secondo le autorità competenti, chi dei due abbia ragione…
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