di Lorenzo Peratoner
La giustizia ha fatto il suo corso? Apparentemente non ancora. Il lungo processo che aveva coinvolto Johnny Depp e Amber Heard sembrava ormai essere un capitolo chiuso, con la sentenza favorevole all’attore di Jack Sparrow. Di recente, tuttavia, è tornata alla ribalta la possibilità concreta della riapertura di un caso che, oltre a essere giudiziario, era ormai diventato mediatico. Dal “New York Times” emergono infatti delle indiscrezioni secondo cui gli avvocati della Heard avrebbero intentato un ricorso in appello. Vediamo i dettagli.
Mancanza di giustizia? Le richieste dei legali
Come riportano l'”ANSA” e il “New York Times“, i legali di Amber Heard avrebbero deposto alla Corte d’Appello della Virginia un documento di 68 pagine, contenente una serie di obiezioni alla sentenza conclusiva del primo giugno. Tra queste, emergono due tesi principali, la prima che il processo si sia svolto nello Stato sbagliato (Virginia), in quanto si sarebbe dovuto tenere in California, Stato di residenza sia di Heard che di Depp; in questo modo, a detta dei legali, la Heard avrebbe avuto meno difficoltà a chiamare dal vivo i testimoni.
L’altro elemento contestato è il fatto che il giudice non abbia tenuto in conto di alcune prove, in particolare gli appunti degli psicologi a cui la Heard si era rivolta, attestanti presunti abusi. Alla luce di questi elementi, i legali hanno richiesto che la sentenza venga capovolta, con un rigetto delle richieste di Depp oppure che parta un nuovo processo in California. La parola finale aspetterà a una serie di giudici, che decideranno se accogliere o meno le istanze degli avvocati.
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