di Enea Bacciocchi

Il video che ha fatto il giro del web negli scorsi giorni, aveva già fatto pensare all’ignoto e al trascendentale. Le immagini delle pecore, avevano scatenato la fantasia di molti, speculando sulle cause del misterioso fatto. Finalmente però, il mistero sembra essere risolto.

A pubblicare l’inquietante video era stato un noto quotidiano cinese, il People’s day, dando così il via a numerose speculazioni del caso. Per fortuna, è intervenuto un professore inglese del Dipartimento di Agricoltura dell’Università Hartpury di Gloucester, che ha fornito una spiegazione al misterioso evento.

La spiegazione del Dottor Bell

Secondo il ricercatore, il comportamento di queste pecore sarebbe dovuto alla mancanza di spazio nei recinti, che creerebbe così oppressione e di conseguenza una reazione innaturale. Infatti, il comportamento degli animali sarebbe dovuto alla frustrazione di non riuscire a muoversi con la libertà necessaria. Ovviamente, questo è dovuto allo sfruttamento intensivo di questi animali, che vengono privati di spazio vitale per pascolare con serenità. Il loro comportamento quindi, è spiegato in maniera scientifica e toglie qualsiasi possibilità di spiegazione “altra”.

Il motivo del comportamento di gruppo è spiegato dal fatto che le pecore sono animali sociali che imitano i comportamenti del resto del gregge per creare legami. Ad iniziare infatti lo strano girotondo, sono stati i capi bestiame, a cui successivamente si sono legati gli altri membri del gregge. Come riporta TgCom24, in un primo momento si era parlato di listeria: alcuni esperti avevano ipotizzato che il comportamento delle pecore potesse essere causato da questa malattia batterica, nota anche proprio come “malattia del cerchio”, che infetta specialmente i ruminanti.

Per essere sempre aggiornato sulle news provenienti da tutto il mondo continua a seguirci su Nasce, Cresce, Ignora. Potrebbero interessarti anche:

• Flossie è ufficialmente la gatta più anziana del mondo con quasi 27 anni!
• TOP 6 NCI – Gli album più venduti nella storia della musica

© RIPRODUZIONE RISERVATA