di davide gerace
Il 28 febbraio del 2022 sulla Gazzetta Ufficiale veniva pubblicata la legge Milleproroghe, entrata in vigore il primo marzo successivo. Tra le novità introdotte c’era anche il cosiddetto Bonus psicologo, che poteva ottenere chiunque presentasse la domanda e avesse un ISEE inferiore ai 50mila euro. E dopo circa otto mesi, sono arrivati i primi dati statistici su chi ha fatto ricorso all’agevolazione…
Bonus psicologo: un’idea nata da una necessità
Gli ultimi due anni, a causa della pandemia da Covid-19, sono stati piuttosto duri non solo a livello fisico, ma soprattutto psicologico. Le chiusure, la DAD ecc. hanno infatti avuto effetti devastanti sulla salute mentale di tanti giovani e non solo. A questo proposito, diversi Stati europei, per cercare di tutelare i propri cittadini, hanno avviato delle politiche a favore del benessere mentale.
Tra queste c’era anche l’Italia, che ha stanziato circa 10 milioni di euro per il cosiddetto “Bonus psicologo”; chi faceva richiesta per l’agevolazione, quindi, poteva ottenere fino a 600 euro da dedicare alle spese di un percorso terapeutico presso uno psicologo.
Gli effetti della pandemia sulla popolazione
Il 10 ottobre 2022, come ogni anno dal 1992, si è tenuta la giornata mondiale della salute mentale, nata proprio per sensibilizzare le persone riguardo le malattie mentali; per l’occasione, la Commissione europea ha pubblicato i dati relativi al bonus psicologo. In Italia, le richieste sono state 300mila, e tutte provenienti da soggetti per lo più giovani.
Infatti, il 60% delle istanze è arrivato da cittadini under 35, per un totale di 180mila domande; numeri importanti, che dimostrano come i giovani abbiano sofferto più di tutti la pandemia. Inoltre, il 43,55% delle domande proviene da ragazzi tra i 18 e i 35 anni, mentre il 16,62% dai minori di 18 anni.
Nel rapporto troviamo anche le parole della Commissaria Ue per l’Innovazione, la Ricerca, la Cultura, l’Istruzione e la Gioventù, Mariya Gabriel:
“I giovani sono stati particolarmente colpiti. Hanno visto le loro vite sconvolte. Dobbiamo sostenerli con interventi concreti. Tutti noi teniamo molto al benessere emotivo dei nostri giovani. Dopo una pandemia, e con la guerra sul suolo europeo, questo rapporto sulla salute mentale dei giovani arriva al momento giusto.
Sono lieta di constatare che gli Stati membri dell’Ue stanno prendendo sul serio questa sfida e che hanno adottato misure per sostenere i giovani, in particolare a scuola. Questi sforzi devono continuare per consentire ai giovani di affermarsi, ora e negli anni a venire, e la Commissione sarà sempre qui a fornire il suo sostegno”.
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