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Crisi energetica, multe fino a 5mila euro per chi ha il riscaldamento a legna

di Antonio Stiuso

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Il continuo aumentare del peso delle bollette ha fatto pensare a molti di effettuare un’inversione a U in tema di riscaldamento. Nonostante il prezzo di tutte le materie prime sia notevolmente aumentato, infatti, la principale alternativa al gas rimane il classico metodo di riscaldamento a legna; ma in alcune regioni ci sono stringenti limiti per evitare che questi vecchi impianti inquinino troppo.

I vincoli per il riscaldamento in Lombardia

Il caro bollette rimane il problema più impellente da risolvere per gli italiani, soprattutto con l’imminente avvento dell’inverno e la necessità di riscaldare la propria abitazione. Molti, infatti, con il continuo aumentare dei prezzi del gas, hanno pensato ad un vero e proprio “ritorno di fiamma” del buon vecchio riscaldamento a legna.

In questo caso, però, bisogna prestare molta attenzione perché in alcune zone d’Italia si rischia di incorrere in multe salate, che potrebbero arrivare fino a 5mila euro. In prima fila spicca la Lombardia, che punisce l’utilizzo dei vecchi impianti di riscaldamento non a norma con le sanzioni più alte d’Italia. Qui il divieto è in vigore dal 1° gennaio 2020 e riguarda l’utilizzo di stufe e camini a legna con emissioni superiori a quelle consentite; in definitiva, è obbligatorio che questi generatori di calore abbiano almeno 4 stelle.

I vincoli nelle altre regioni

La Lombardia, però, non è la sola regione ad aver intrapreso la strada dell’incondizionata tutela ambientale. Anche in Veneto, infatti, ci sono numerosi vincoli in vigore dal 2017: qui però il divieto riguarda l’utilizzo di generatori di calore con classe di prestazione emissiva inferiore a 3 stelle e, per quanto riguarda l’installazione, di generatori inferiori alle 4 stelle.

In Piemonte sono presenti vincoli determinati da una legge del 2018. Questi vietano l’installazione e l’utilizzo di generatori di calore a legna con una potenza nominale inferiore a 35 kW e con una classe di prestazione emissiva inferiore alle 4 stelle. In Emilia-Romagna, invece, vige il divieto di utilizzo di fonti di calore a legna o a pellet soltanto per gli impianti di classe 1 e 2 stelle, installati per uso domestico in abitazioni in cui sia presente un sistema alternativo di riscaldamento; questi, però, devono essere situati al di sotto dei 300 metri di altitudine o in un comune oggetto di infrazione per la qualità dell’aria. Attenzione, quindi, anche alle stangate delle multe oltre a quelle delle bollette.

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