di Enrico Tiberio Romano

Un team di scienziati è rimasto colpito da un processo geologico noto come “serpentinizzazione”, e che potrebbe aver rivelato dei collegamenti con la vita extraterrestre. Si tratta di una scoperta che potrebbe rivoluzionare i metodi di ricerca della vita nello spazio…

Che c0s’è la serpentinizzazione e perché potrebbe essere alla base della vita extraterrestre

Stando a quanto riportato da Phys.org, lo studio condotto lega un’antica lastra oceanica situata nel Golfo Persico, alla possibilità di scoprire nuove forme di vita, addirittura nel nostro sistema solare. Benché il collegamento tra questi “agenti” possa sembrare fantasioso, in realtà è molto più concreto di quanto si possa immaginare.

Ma cominciamo dall’inizio: il processo di serpentinizzazione avviene quando l’acqua reagisce con le rocce per creare idrogeno gassoso, che i microrganismi ossidano.

Proseguendo, la lastra oceanica citata sopra si chiama Samail Ophiolite, ed è situata in una zona composta da rocce vulcaniche e rocce ultramafiche, provenienti dal mantello superiore della Terra, in Oman. Alta Howells, autore principale dello studio e ricercatrice presso l’Ames Research Center della NASA, stando a quanto riportato dal sito citato, ha affermato:

”Si ritiene che processi come la serpentinizzazione possano esistere in tutto l’universo e sono state trovate prove che potrebbe verificarsi sulla luna di Giove Europa e sulla luna di Saturno Encelado”.

Europa ed Encelado sono anche dei luoghi nel mirino delle prossime esplorazioni spaziali: nell’autunno del 2024 dovrebbe infatti partire “Europa Clipper“, ed è in programma anche una missione “Orbilander“, verso Encelado, anche se i dettagli non sono ancora ben definiti.

Gli studi dei ricercatori

I ricercatori hanno studiato i microrganismi noti come metanogeni, che producono metano ossidando l’idrogeno gassoso con anidride carbonica. Questi organismi sono semplici forme di vita, che probabilmente si sono evolute in epoche antichissime sulla Terra; ciò rende possibile che esistano anche altrove nell’universo, e che possano suggerire dei parametri o sistemi da cercare nelle nostre prossime missioni nel sistema solare…

Ricercatrice (@Shutterstock)

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