di Enea Bacciocchi
L’esercito ucraino e il presidente Zelensky per fronteggiare l’offensiva russa lanciata da Vladimir Putin, sono corsi ai ripari chiamando rinforzi da tutto il mondo. Aveva fatto scalpore qualche settimana fa la notizia dell’arrivo di Wali, il cecchino più letale ed affidabile del pianeta.
Il soldato canadese si era unito lo scorso 10 marzo alle truppe ucraine per difendere lo stato da un conflitto considerato inutile. Il suo curriculum è di tutto rispetto, detenendo il record di uccisione a distanza più lunga: 3.540 m. Un cecchino normale abbatte fino a 10 obiettivi al giorno, lui in Afghanistan e Iraq è arrivato a colpirne fino a 40. In un’intervista ha confessato però di non ritenersi il migliore al mondo:
“Sono stato un programmatore fino a qualche settimana fa e per essere un bravo cecchino hai bisogno di allenarti ogni settimana. Sono un buon tiratore, ma non ho ancora ucciso nessun russo anche se ho dato il mio contributo. I cecchini servono anche ad altro, siamo i migliori osservatori e contribuiamo ad aiutare l’intelligence“.
Wali: la notizia della sua presunta morte e la smentita
Poco dopo il suo arrivo, è subito trapelata la notizia, poi rivelatosi fake, della presunta morte del cecchino più famoso al mondo. Contro la propaganda ucraina che aveva esaltato l’arrivo di Wali, si è scagliata quella russa che ha pubblicato il seguente messaggio: “Ucciso a Mariupol dopo 20 minuti”, con tanto di foto di presunto suo cadavere.
A rispondere e sollevare il morale, ci ha pensato proprio… Wali con un video postato con il suo telefono: “Non sono mai stato a Mariupol, ho operato nei pressi di di Kiev, alle porte della capitale. Quando sono rientrato dalla missione ho acceso il telefonino e trovato decine di messaggi di gente preoccupata sulla mia sorte. Posso dire che sono stato l’ultimo a venire informato della mia morte”.
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Di Enea Bacciocchi
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