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Calcio, la Camera approva DDL per introdurre azionariato popolare

di Alessandro Colepio

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La Camera dei Deputati, nei giorni scorsi, ha votato e approvato quasi all’unanimità il disegno di legge che potrebbe introdurre l’azionariato popolare nel mondo del calcio. La proposta legislativa, presentata il 30 gennaio 2023 dal gruppo dei deputati leghisti, ha superato il vaglio della Camera lo scorso 23 aprile.

L’azionariato popolare è una forma di controllo sulle società sportive molto diffusa in Spagna e Germania. Grazie a questo sistema, grandi fette di partecipazioni nei club professionistici e dilettantistici appartengono alle associazioni dei tifosi, le quali si comportano come veri e propri investitori e partecipano in prima persona alla vita e alle vicende della loro squadra del cuore.

 

Tifosi del Milan (@Shutterstock)

L’azionariato popolare nel calcio arriva anche in Italia?

Il disegno di legge è stato trasmesso al Senato, dove verrà deciso il suo destino. La data della votazione è ancora lontana, eppure si può già parlare di un primo passo avanti per il calcio italiano.

Secondo l’articolo 2 del DDL, sono sottoposte ad azionariato popolare le società sportive dilettantistiche in cui ogni socio ha un solo diritto di voto, a prescindere dalla quota che detiene; lo stesso discorso vale anche per le società professionistiche le cui azioni o quote sono detenute per la maggior parte dagli enti di partecipazione popolare sportiva.

Queste particolari associazioni di investitori, secondo l’articolo 3 del disegno di legge, devono rispettare vari parametri statutari e, soprattutto, devono garantire che il voto di ogni socio sia unico ed indipendente dalle quote o azioni che egli possiede.

L’azionariato popolare nei club calcistici è una realtà importantissima in due campionati di assoluto livello come la Bundesliga tedesca e la Liga spagnola. In Germania, ad esempio, ogni società sportiva deve essere posseduta almeno al 50%+1 dall’associazione dei tifosi: in questo modo gli appassionati rimangono in controllo e evitano di lasciare la gestione della squadra ad investitori che non hanno a cuore il bene del club.

Altre, importantissime novità sono quelle introdotte dagli articoli 5 e 6 del DDL, che trattano gli incentivi e le agevolazioni per le società che dovessero accettare di sottoporsi all’azionariato popolare. Innanzitutto sarebbero privilegiate per quanto riguarda l’assegnazione di strutture sportive (si tratta, ovviamente, di un beneficio indirizzato principalmente ai club dilettantistici); gli enti di partecipazione sportiva popolare avrebbero poi il diritto di prelazione per l’assegnazione del titolo sportivo in caso di fallimento della società, potendo in questo modo riacquisire direttamente il nome e il palmarès della squadra scomparsa.

Il calcio italiano è sulla strada di una svolta epocale: la palla ora passa al Senato, dove molti sperano che si ripeta il successo della votazione alla Camera. L’introduzione di un sistema in cui i tifosi controllano direttamente la loro squadra è il primo passo per riavvicinare gli appassionati ad uno sport che sta diventando sempre più freddo e distaccato.

 

Tifosi della Salernitana (@Shutterstock)

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