di Francesco Gervasio
Aaron Bushnell, soldato dell’aeronautica americana, si è dato fuoco davanti all’ambasciata israeliana a Washington. L’uomo è deceduto in ospedale a causa delle gravi ustioni riportate. Il giovane, di 25 anni, si è filmato mentre esortava alla liberazione della Palestina.
Cos’è accaduto fuori dall’ambasciata israeliana a Washington
Un individuo, membro dell’aviazione militare degli Stati Uniti, ha compiuto un atto estremo di fronte all’ambasciata Israeliana a Washington, dando fuoco a sé stesso in segno di protesta. L’intervento dei vigili del fuoco è stato molto rapido, ma al loro arrivo i membri dei Servizi di Sicurezza Americani avevano già domato le fiamme.
L’uomo, successivamente identificato dalla CNN come Aaron Bushnell, è stato immediatamente trasportato in ospedale in condizioni critiche. Le immagini strazianti del manifestante avvolto dalle fiamme hanno rapidamente fatto il giro del web attraverso la piattaforma di streaming Twitch, da dove sono poi state prontamente rimosse.
Vestito con la propria divisa, l’uomo ha pronunciato parole di protesta, affermando di non voler più essere complice di ciò che ha definito un “genocidio”. Riferendosi al massacro di palestinesi nella Striscia di Gaza e alla successiva reazione delle forze militari israeliane in seguito alla strage del 7 ottobre. Le autorità competenti stanno conducendo un’indagine approfondita per comprendere le circostanze e i motivi dietro questo tragico evento.
Nel video condiviso sui social, si vede l’uomo camminare verso l’ambasciata con una borraccia contenente liquido infiammabile. Una volta giunto al cancello, si è versato il liquido addosso e si è dato fuoco con un accendino, gridando “Palestina libera” ripetutamente. Nel video, l’uomo ha dichiarato: “Non sarò più complice del genocidio”, prima di aggiungere che il suo gesto è poco in confronto alla sofferenza dei palestinesi.
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