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Real Madrid, eterno Modric: il 10 salva ancora i blancos

di Alessandro Colepio

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La stagione del Real Madrid, fin qui, sta andando decisamente per il verso giusto. Nonostante i 32 infortuni subiti a fasi alterne dai calciatori in rosa, la squadra di Carlo Ancelotti al momento è prima in campionato ed ha battuto il Lipsia per 1-0 nella gara d’andata degli ottavi di finale di Champions League.blancos sono un vera e propria corazzata: il Barcellona, che occupa il secondo posto il Liga, è a 8 lunghezze di distanza da Bellingham e compagni, mentre il Girona (terzo, ma con una gara in meno) è stato umiliato dalle merengues sia all’andata che al ritorno.

Il percorso su cui stanno viaggiando a gonfie vele i calciatori del Real Madrid non è comunque privo di insidie: nemmeno lo strapotere tecnico di questa super squadra basta per vincere con facilità tutte le partite. Le serate storte capitano a tutti i club, e proprio nei momenti di maggiore difficoltà c’è bisogno di quelli che in America sono chiamati giocatori “clutch, ossia quei campioni che riescono a fare la differenza negli istanti decisivi di una partita.

Nell’ultima partita di campionato il Real Madrid ha affrontato il Siviglia fra le mura del Bernabeu: la retroguardia degli ospiti, guidata dal grande ex Sergio Ramos, è riuscita a reggere per quasi tutta la partita, sventando con precisione gli affondi dei blancos. Al minuto numero 80, il tabellino diceva ancora 0-0 e anche i tifosi più ottimisti stavano iniziando ad accettare l’idea di un amaro pareggio. E proprio quando tutto sembrava perduto, è salito in cattedra ancora una volta quel professore col numero 10 sulla schiena che risponde al nome di Luka Modric.

 

Modric (@Shutterstock)

Il capolavoro di Modric salva il Real Madrid

La giocata con cui Modric ha risolto la gara col Siviglia è da far rivedere in loop nelle scuole calcio per spiegare ai ragazzini cos’é uno stop orientato. A 10 minuti più recupero dalla fine della sfida, Valverde sventaglia un pallone poco pretenzioso verso il cuore dell’area di rigore, dove gli attaccanti del Real Madrid vengono anticipati dal colpo di testa di Badé che allontana. L’intervento del centrale del Siviglia non è però dei migliori, la palla è lenta e riesce ad arrivare solo al limite dell’area, dove incontra il piede di Modric.

Il maghetto croato sta vivendo la prima stagione da comprimario della sua carriera. Il minutaggio è ridotto drasticamente, Ancelotti preferisce tenerlo in panchina per averlo fresco nei minuti finali: ancora una volta, Carletto ci ha azzeccato. Col Siviglia è entrato al 75′, e 5 minuti dopo si trova questo pallone pesantissimo che si avvicina al suo piede in parabola discendente, col mediano avversario pronto ad intervenire.

Qualsiasi altro centrocampista del mondo l’avrebbe stoppata e poi, con un altro tocco, avrebbe provato il dribbling o la conclusione, perdendo tempo e permettendo così al difensore di posizionarsi. Lui, però, si chiama Luka Modric e in bacheca ha 5 Champions League e un Pallone d’Oro: le cose banali non fanno parte del suo repertorio.

Il croato muove leggermente l’anca, fintando uno stop ad uscire, e invece incolla la palla al suo interno quando è ancora in aria. Con un movimento ad aprire converge verso il centro del campo, prendendo sul tempo il mediano del Siviglia. Con un solo tocco, Modric ha stoppato, dribblato e si è aggiustato la palla per il tiro. Il gol nasce da questa giocata, poi c’è comunque da metterla dentro: nessun problema, il numero 10 lascia partire un bolide di collo interno imprendibile per Nyland. Al minuto numero 81, il Real Madrid passa in vantaggio (e ci resterà) con una giocata che solo a vederla mette i brividi e che regala 3 punti pesantissimi alle merengues.

 

Il futuro di Modric, campione senza tempo

Non è la prima volta che il Real Madrid fa affidamento sulle doti tecniche di Modric negli istanti finali di partita. È dal suo piede destro che è partito il corner -perfetto- trasformato in gol da Sergio Ramos in quella finale di Champions League pareggiata all’ultimo secondo contro l’Atletico Madrid. Ed è sempre dal suo destro, ma stavolta dall’esterno, che è partito il cioccolatino scartato da Rodrygo dopo la rimonta del Chelsea nei quarti di finale dell’ultima Champions League vinta dal Real Madrid.

Modric appartiene a quella cerchia ristrettissima di giocatori che non solo hanno il dono di un talento straordinario, ma riescono a farlo uscire sempre nei momenti di maggiore pressione. Il croato si è sempre esaltato nelle gare più difficili, quelle dove i fenomeni sono chiamati a performare, ed anche a 38 anni continua a fare la differenza.

Il Real Madrid sta aprendo un nuovo ciclo, sono arrivati tanti giocatori giovani e di qualità, che hanno tolto tempo e spazio al maghetto di Zara: molti si sarebbero lamentati, Modric invece ha capito le esigenze del club e si è rimesso a lavorare, aspettando il suo momento, come se avesse ancora qualcosa da dimostrare. Su 21 partite di Liga, è sceso in campo da titolare solo 11 volte, e nonostante ciò è ancora uno degli uomini chiave della rosa di Ancelotti.

Avere un giocatore di questa classe da poter inserire a gara in corso è un lusso per qualsiasi allenatore, specie se poi entra e risolve le partite. Modric sta accettando di buon grado questo nuovo ruolo, ma a 38 anni l’orologio biologico del calciatore si sta esaurendo e qualsiasi stagione potrebbe essere l’ultima: non è detto che il 10 del Real Madrid possa vestire la maglia bianca anche il prossimo anno. Il suo contratto scade a giugno, le trattative per il rinnovo non sembrano ben indirizzate e tutto fa pensare ad un suo addio al Santiago Bernabeu, palcoscenico che incanta dal 2012.

Difficile dire quale sarà la prossima mossa del croato e del suo entourage: rinnovo a sorpresa, trasferimento o ritiro dal calcio giocato? Nessuna delle tre opzioni è da scartare a priori. Per adesso, Modric è concentrato sulla stagione attuale col suo Real Madrid: servirà la sua miglior versione per raggiungere traguardi importanti.

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