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UE: raggiunto l’accordo su “Gigabit”, per garantire una connessione rapida in tutta Europa

di Lorenzo Peratoner

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Raggiunto un accordo provvisorio tra Parlamento Europeo e Consiglio dell’Unione Europea sulla normativa sull’infrastruttura Gigabit (GIA). Si tratta di un passo importante al fine di garantire l’adempimento degli obiettivi di connettività europea previsti per il 2030, che mirano, tra le altre cose, a garantire una connessione rapida a tutti gli Stati membri dell’UE, nonché a una completa digitalizzazione dei servizi pubblici.

UE: abbattere i costi e i tempi per una migliore integrazione digitale

Il GIA è un atto legislativo che mira a sostituire la ormai vetusta direttiva del 2014 sulla riduzione dei costi per la banda larga; la ricetta europea volta ad estendere in maniera capillare le più recenti e performanti tecnologie di connettività, in particolare fibra e 5G, passa in primis per un abbattimento dei costi di installazione delle infrastrutture dedicate.

I costi, infatti, tendono a levitare a causa delle pratiche burocratiche spesso troppo lunghe nonché difformi tra i vari Paesi europei, in particolare riguardo le procedure di rilascio delle autorizzazioni che precedono l’installazione o l’aggiornamento delle reti.

Insieme a un abbattimento dei costi, di fondamentale importanza è l’accelerazione dei tempi di installazione delle infrastrutture, garantendo altresì una base giuridica certa e chiara, insieme a una maggiore trasparenza tra i vari attori economici coinvolti, così da ridurre le asimmetrie informative.

Un’altra parola chiave è “efficienza”, la quale si deve concretizzare nei processi di pianificazione e di attuazione per gli operatori di comunicazione elettronica. La normativa in questione, inoltre, andrebbe anche ad impattare l’installazione delle reti all’interno degli edifici.

Tutte queste misure, pertanto, non solo andrebbero a rendere più accessibile l’internet rapido a un numero sempre più crescente di europei, ma andrebbe ad abbattere i costi di installazione per gli operatori economici, rendendo più agevole l’attuazione di economie di scala.

Le modifiche al testo e la questione delle tariffe di roaming

Rispetto al testo originale della legge, proposto dalla Commissione Europea, sono stati modificati alcuni aspetti, in particolare con l’introduzione di misure per garantire una connettività tra aree urbani e rurali, tra cui un periodo transitorio per i comuni più piccoli. Altre eccezioni concernono invece le infrastrutture critiche nazionali.

In ogni caso, questo atto legislativo garantisce ampie forme di autonomia agli Stati membri, in particolare riguardo l’emanazione di norme più rigorose e dettagliate.

L’ultimo tassello toccato da GIA concerne le tariffe per le comunicazioni intra-UE (telefonate e messaggi tra Paesi membri), attuando un’estensione dei massimali tariffari (i cui prezzi sarebbero altrimenti scaduti il 14 maggio 2024), così da tutelare i consumatori, che ammontano a 0,19 EUR al minuto per le chiamate e a 0,06 EUR per ogni SMS. L’idea di lungo termine, tuttavia, è quella di abolire totalmente queste tariffe di roaming entro il 2029.

Le prossime tappe riguardano quindi la redazione di un testo ufficiale, in accordo con i tecnici e le istituzioni, che dovrà essere approvato dai rappresentanti degli Stati membri.

Per chi volesse approfondire questa legislazione, rimandiamo al sito del Consiglio Europeo.

Fonti: Consiglio Europeo; Eunews

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