di Andrea Antinori
Con un arrivo un po’ in sordina, su Netflix è uscito il corto animato di “Monsters 103 Mercies Dragon Damnation“, ovvero una delle opere giovanili del maestro Eiichirō Oda. Questa storia si concentra sul Samurai Ryuma e di quella volta che uccise un Drago. Senza perderci in ulteriori chiacchere, ecco a voi questa breve recensione di questo episodio speciale.
Monsters 103 Mercies Dragon Damnation: il cuore di un guerriero
La storia di questo corto è molto semplice. Un samurai vagabondo, a tratti un po’ sbadato, a tratti un fanatico, si ritrova in questo villaggio in cerca di cibo. A servirlo è una cameriera del villaggio, Flea. Si scopre poi che Flea è l’unica sopravvissuta all’attacco improvviso di un drago qualche anno prima. A salvarla fu lo spadaccino Shirano, considerato il secondo miglior spadaccino in vita, secondo solo al misterioso King. Dopo il pranzo lo spadaccino si incrocia con Dierre, un uomo losco che inganna il protagonista e lo accusa di aver evocato il drago, che verrà a distruggere il villaggio.
In questi 25 minuti ci sono tutte le principali tematiche che caratterizzavano un intero arco narrativo di One Piece, specialmente quelli agli inizi. L’arrivo in un nuovo posto; il background tragico sui personaggi; il tradimento; la minaccia. Nonostante la breve durata, il tutto è ben equilibrato, risultando in una piacevole esperienza visiva. Ad aiutare sono presenti anche delle buone animazioni, che però non eccellono quasi mai – se non in uno/due momenti – con uno stile che ricorda molto quello adottato dalla Toei per l’arco narrativo di Egghead nell’anime di One Piece. Inoltre, per i fan dell’opera, sono presenti un paio di interessanti modifiche, o per meglio dire, accorgimenti rispetto alla versione cartacea. La spada che utilizza Ryuma è a tutti gli effetti la Shusui, che Zoro ha utilizzato fino a Wano. Inoltre anche la scena finale ovviamente non era presente in origine, dato che questa è una storia scritta prima dell’ideazione di One Piece stesso.
Considerazioni finali
Questo ONA è certamente un progetto senza pretese, molto probabilmente frutto della collaborazione di Netflix con il brand di One Piece. Un corto che farà sicuramente compagnia a molti, specialmente ai fan più accaniti dell’opera di Oda. Buone animazioni e un vibe che ricorda molto quello del primo One Piece, sicuramente rendono quest’esperimento un prodotto che fa piacere avere a disposizione nel catalogo.
Pro
- Buone animazioni;
- Buon ritmo;
- Vibe da primi archi narrativi di One Piece.
Contro
- Nessuno.
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