di Matteo Cividini
Chiara Ferragni è stata nuovamente iscritta nel registro degli indagati di Milano, non solo per il caso del “Pandoro Balocco”. Le cause sarebbero, come per il caso Balocco, legate alle attività di beneficienza correlate alle uova di Pasqua Dolci Preziosi, e alla bambola Trudi come riportato da La Repubblica.
Uova di Pasqua e bambole, Chiara Ferragni indagata per truffa
Sembrano esserci ancora problemi per Chiara Ferragni. Dopo la vicenda del pandoro Balocco sono emersi i casi riguardanti le uova di Pasqua di Dolci Preziosi e la bambola Trudi. Per quanto riguarda le uova di Pasqua si tratta di prodotti commercializzati dalla nota azienda di dolci, la cui vendita avrebbe dovuto sostenere il progetto “I bambini delle fate”.
A gettare le prime ombre sulla situazione è stata Selvaggia Lucarelli. Franco Cannillo di Dolci Preziosi avrebbe spiegato proprio alla Lucarelli che “Non c’è stata correlazione tra le vendite delle uova e la donazione”. Prosegue poi dichiarando: “Ferragni è stata pagata per aver ceduto la sua immagine”. Anche Franco Antonello, fondatore dell’associazione “I bambini delle fate”, ha poi rilasciato delle dichiarazioni a riguardo. Dice: “Noi abbiamo stretto un accordo con Dolci Preziosi, loro volevano scrivere che la donazione era legata alle vendite, noi ci siamo rifiutati e abbiamo permesso di usare l’espressione “Sosteniamo i bambini delle fate””.
Anche la bambola Trudi è finita però sotto la lente di ingrandimento. La bambola era stata creata come limited edition e i proventi della vendita sarebbero serviti a finanziare l’associazione “Stomp out bullying” per la lotta all’omofobia e al cyberbullismo.
Riguardo al caso della bambola a rispondere è stata direttamente TBS Crew Srl, società controllata dall’ influencer milanese. La nota sottolineava la trasparenza delle operazioni di beneficenza legati al progetto della bambola. Tuttavia la CEO dell’associazione, raggiunta da “Zona Bianca” ha recentemente dichiarato: “Non sappiamo chi sia questa donna e non abbiamo mai ricevuto una donazione”.
Una situazione quindi sempre più grottesca e complessa per l’influencer.
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