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Chiara Ferragni, possibile nuovo guaio con il caso della bambola Trudi

di Agostino Lenzi

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Continuano i guai per Chiara Ferragni, che adesso, forse, dovrà fronteggiare una nuova possibile accusa. Questa volta sembrerebbe che la nota influencer italiana abbia fatto una cosa simile ai casi precedenti del pandoro e delle uova di Pasqua con la bambola Trudy messa in commercio nel 2019.

Il possibile nuovo guaio di Chiara Ferragni

Il calvario mediatico della Ferragni continua. I guai sono iniziati infatti quando l’Antitrust ha multato l’influencer per pratica commerciale scorretta riguardo al pandoro #PinkChristmas, a cui poi è seguita l’indagine per truffa aggravata. Allo stesso tempo è nato anche un altro caso ossia quello delle uova di Pasqua, fatte in collaborazione con Dolci Preziosi.

La posizione dell’influencer sul tema della beneficenza potrebbe essere complicata ulteriormente dalla bambola Trudi, che è una bambola alta 34 centimetri messa in commercio qualche anno fa. Quando la bambola debuttò sul mercato venne presentata da lei così:

“Visto che molti di voi hanno amato la bambola Chiara Ferragni che creammo per il nostro matrimonio, abbiamo deciso di creare un’edizione limitata della Chiara Ferragni Mascotte: si vende ora su The Blonde Salad e tutti i profitti andranno a Stomp out bullying, un’organizzazione no profit per combattere contro il cyberbullismo, un argomento molto vicino al mio cuore”.

I giornalisti di Zona Bianca sono riusciti a contattare su Linkedin Ross Ellis, ossia la responsabile e CEO della fondazione Stomp out bullyng, che ha affermato che lei non sa minimamente: “chi sia questa donna” (riferendosi a Chiara Ferragni) e di “non aver ricevuto alcuna donazione”. La donna infastidita dai giornalisti ha anche chiesto che non fosse più contattata sull’argomento.

Lo staff di Chiara Ferragni ha poi diffuso una nota ufficiale per spiegare la posizione dell’imprenditrice milanese. Infatti la nota dice:

“In seguito a continue sollecitazioni ricevute da vari organi di informazione Chiara Ferragni, anche in qualità di Amministratore Delegato di TBS Crew Srl e di Fenice Srl, ribadisce che risponderà esclusivamente alle autorità competenti a cui conferma la propria fiducia ed è a loro disposizione per chiarire quanto accaduto”.

Nel caso in cui questa notizia non sia smentita ma confermata, la posizione nell’opinione pubblica di Chiara Ferragni potrebbe peggiorare ancora di più. Infatti la Coca-Cola ha fatto sapere che l’influencer non sarà più la sua testimonial per il 2024. Allo stesso modo anche Monnalisa, ossia un’azienda aretina che produce abiti per bambini, starebbe cercando di chiudere i rapporti commerciali con l’imprenditrice. Ancora la decisione non è stata presa sottolinea l’azienda: “ma stiamo valutando la cosa. Siamo un’azienda quotata in borsa e dobbiamo prima valutare con il nostro Cda il da farsi. Le feste di Natale hanno rallentato un po’ questo processo” spiega a Repubblica Barbara Bertocci, la Creative Director del brand aretino. Nonostante la influencer abbia siglato un contratto che dovrebbe scadere nel 2025, Bertocci ha fatto capire che esistono delle clausole che servirebbero alla rescissione del contratto.

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