Dopo gli eventi dell’episodio precedente, in cui Nick Fury e Talos hanno evitato un attacco degli Skrull al presidente degli Stati Uniti d’America scongiurando una possibile terza guerra mondiale, nel quinto episodio ci troviamo con l’ex capo dello S.H.I.E.L.D. che scorta il presidente Ritson all’ospedale. Nonostante il piano di Gravik non abbia avuto successo, il nuovo leader degli Skrull decide di cambiare le strategie, accettando temporaneamente la “sconfitta”. Infatti, sarà il suo scagnozzo mutato nei panni del colonnello Rhodes a far credere al presidente Ritson che l’attacco sia stato perpetrato non solo dai Russi, ma anche con l’aiuto degli Skrull.

Dopo aver ricevuto l’aiuto di G’iah, Nick Fury si incontra con Sonya Falsworth per discutere del piano reale che gli Skrull, sotto il comando di Gravik, intendono attuare. Insieme, si dirigono in Finlandia per porre fine a questa guerra personale.

Con l’avvicinarsi della conclusione della prima stagione di Secret Invasion, sorgono diverse incertezze riguardo alla natura di questo show televisivo. Non è stato ancora confermato se i Marvel Studios abbiano pianificato sin dall’inizio la serie come una semplice “miniserie televisiva”, con la guerra tra umani e Skrull che verrà risolta direttamente nel prossimo episodio o se verrà magari approfondita in futuri progetti come “The Marvels“. Esiste anche la possibilità che la serie venga rinnovata per una seconda stagione.

Tra le varie opzioni che gli Studios potrebbero prendere, la possibilità di una seconda stagione non sarebbe affatto una cattiva idea. Uno dei punti di forza di Secret Invasion rispetto alle precedenti produzioni per Disney+ è stata la scelta di non affrettare la narrazione, consentendo una maggiore profondità nella caratterizzazione. Tuttavia, in alcuni casi, questa attenzione alla sceneggiatura è stata eccessiva, rendendo la trama troppo lenta.

Il vero problema di Secret Invasion è che, nonostante siano trascorsi ben cinque episodi, non si è ancora assistito a una vera e propria guerra tra Skrull e umani. Al contrario, si sono susseguiti narrativamente dei ripetitivi sviluppi che, sebbene talvolta accompagnati da brevi scene d’azione, non hanno portato una vera rivoluzione agli occhi degli spettatori. Sorge automaticamente la preoccupazione che nel prossimo episodio tutto venga narrato in modo affrettato, come accade spesso in molte produzioni Disney+, lasciando alcuni elementi senza un adeguato approfondimento e con un finale amaro.

Un cast di spessore

Ma come accennato anche nelle scorse recensioni, uno degli elementi che ha sempre colpito i fan è il cast eccezionale scelto dai Marvel Studios. E tra questi, sicuramente Samuel L. Jackson non ha bisogno di presentazioni: l’attore premio Oscar offre un’interpretazione straordinaria, ricca di carisma, che funziona perfettamente con tutto il cast. La sua chimica con il personaggio di Ben Mendelsohn, come abbiamo visto negli episodi precedenti, è particolarmente evidente e coinvolgente. Ma non è l’unico rapporto che merita attenzione: il legame con il personaggio di sua moglie Priscilla, che assume un ruolo fondamentale nella narrazione dello scorso episodio, è altrettanto rilevante.

E in questo episodio, la chimica tra Nick Fury e il personaggio interpretato da Olivia Colman è davvero notevole. La talentuosa attrice britannica riesce ancora una volta a catturare lo spettatore con la sua ironia tagliente e riesce a emergere sullo schermo. Inoltre, un maggiore tempo sullo schermo per i personaggi di Emilia Clarke e Olivia Colman permette di sviluppare un rapporto più intenso con il pubblico.