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Real Madrid: una nuova rifondazione per tornare a vincere tutto

di Alessandro Colepio

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Il Real Madrid è senza ombra di dubbio la squadra più grande del mondo del calcio. Da quel lontano 1902, anno della fondazione, le generazioni di tifosi Blancos hanno potuto gioire ancora e ancora, grazie alla grande quantità di trofei vinti; il palmarès del club vanta infatti, tra i tanti, ben 35 campionati spagnoli, 14 Coppe dei Campioni/Champions League e 8 Coppe Intercontinentali/Mondiali per Club.

Quasi 120 anni di egemonia calcistica in Spagna, in Europa e nel mondo sono stati possibili innanzitutto grazie alla sfilza di campioni che ha indossato la maglia blanca nel corso degli anni; da Di Stefano a Cristiano Ronaldo, passando per Zidane e arrivando ora a Modric e compagni, la lista dei fuoriclasse passati per il Bernabeu conta davvero dei nomi pesanti. Questo articolo però non vuole concentrarsi direttamente sui protagonisti assoluti dei successi del Real Madrid, quanto piuttosto riconoscere la serietà e la precisione con cui ha lavorato e continua a lavorare la dirigenza del club, per raggiungere sempre nuovi successi…

Il Real Madrid sta riaprendo un ciclo “galactico”

Per capire meglio quanto sia importante il ruolo della società nella gestione di una squadra di calcio, partiamo dall’estate del 2018. Il Real Madrid allenato da Zidane viene da tre Champions League vinte consecutivamente ed è sull’orlo della fine del proprio ciclo; nel giro di cinque anni, il club dice addio a Cristiano Ronaldo, Keylor Navas, Mateo Kovacic, Gareth Bale, James Rodriguez, Raphael Varane e Sergio Ramos, tutti giocatori fondamentali di quella squadra leggendaria.

Come se non bastasse, l’età inizia a farsi sentire anche per chi è rimasto: Modric, Kroos, Benzema, Marcelo e Carvajal sono infatti già nel pieno della loro maturità calcistica e i continui problemi fisici che colpiscono e limitano il talento di giocatori come Asensio, Isco e Lucas Vazquez, di certo non aiutano. Questa è la situazione in cui si è trovata a dover lavorare la dirigenza del club, bisognosa di rifondare la squadra e bisognosa di tornare a vincere il prima possibile.

Gli uomini alle dipendenza di Florentino Perez si attivano e, nel giro di qualche stagione, arrivano i primi acquisti mirati; il Bernabeu accoglie Mendy, Courtois, Hazard, Vinicius, Rodrygo, Valverde, Camavinga, Alaba, Militao, Rudiger, Tchouameni. Un mix di esperienza e giovani promesse che, messo al servizio di Carlo Ancelotti dalla stagione 21/22, non poteva che riportare la gloria nella Capitale di Spagna, sponda Blanca…

Infatti, il resto è storia. La Champions League 21/22 è rimasta impressa come quella delle rimonte, della consacrazione di Benzema Pallone d’Oro, dell’esplosione di Vinicius, delle parate di Courtois, della classe eterna di Modric e dei gol di Rodrygo allo scadere. Ma anche come la conferma di come il Real, in soli cinque anni, sia stato ampiamente in grado di rifondare con successo la propria squadra…

Cosa ci possiamo aspettare dal futuro?

Il Real Madrid, a differenza degli altri club europei, segue una storia a sé. Mentre le squadre rivali hanno spesso e volentieri delle difficoltà a ricominciare dopo i grandi successi o le grandi delusioni, sembra che al Santiago Bernabeu non siano mai sazi di trofei. E allora ecco che si spiegano gli acquisti delle ultime settimane: Jude Bellingham, gioiello classe 2003, e Arda Guler, 2004, seguiti anche da un investimento di 40 milioni di euro per il giovane fenomeno brasiliano Endrick, nato nel 2006.

Il Real Madrid ora può vantare non solo una rosa quasi completa, ma anche formata dai migliori talenti del mondo, e la maggior parte dei giocatori chiave della squadra non ha ancora compiuto 27 anni, ma nonostante ciò è già dotata di una grandissima esperienza; basta guardare Valverde, che a 24 anni ha già vinto una Champions League giocando praticamente in tutti i ruoli del campo.

L’unico tassello ancora scoperto, almeno fin qui, rimane quello del centravanti. L’addio di Benzema ha lasciato un vuoto che non può essere colmato solo dall’acquisto di Joselu. Tutti gli indizi, però, portano ad un solo profilo: Kylian Mbappé, nel cui futuro sembra ormai esserci quasi sicuramente il Real Madrid. E dato che l’arrivo del francese sembra più una questione di “quando” piuttosto che di “se”, è lecito chiedersi come riusciranno gli altri club a competere con la nuova generazione del club spagnolo…

Al di là dei successi sul campo, che potranno arrivare come non arrivare, bisogna però riconoscere meriti all’operato della società, dagli scout ai responsabili del bilancio, che hanno rifondato una squadra intera nel giro di soli cinque anni, spendendo tanto ma in maniera oculata. Di fatto, l’unico acquisto flop è stato quello di Hazard, dettato forse dalla fretta di sostituire CR7. Per il resto c’è stata tanta pianificazione e tanto coraggio, come quello di spendere 40 milioni per Vinicius e di aspettarlo per qualche tempo, fino a renderlo il miglior esterno sinistro del mondo. I nuovi Galacticos del Real Madrid sono pronti a nascere, e tutto fa pensare che saranno loro i protagonisti del prossimo futuro calcistico.

 

Superlega

Florentino Perez (Shutterstock)

 

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