fbpx 82 anni fa nasceva Pelé: la sua leggenda raccontata attraverso 4 curiosità
Sport

82 anni fa nasceva Pelé: la sua leggenda raccontata attraverso 4 curiosità

di Elia Mascherini

Condividi con chi vuoi

Nelle infinite ed eterne discussioni calcistiche su chi sia stato il miglior giocatore della storia di questo sport emerge sempre un nome, quello di Pelé. Non importa l’età delle persone coinvolte in questo dialogo, che potrebbero avere dieci come 90 anni; ci sarà sempre qualcuno pronto ad affermare che Pelé sia stato il più grande calciatore di tutti i tempi.

In occasione del compleanno dell’attaccante carioca, noi di NCC abbiamo deciso di dedicare a questo fenomeno un articolo.

Il vero nome di Pelé e quella storpiatura dell’anagrafe…

Pochi sanno che l’icona del Calcio, il suo simbolo per eccellenza, ha un nome sbagliato. Già, perché quando il piccolo Pelé venne al mondo, il 23 ottobre del 1940, dovette “fare i conti” con un problema di analfabetismo istituzionale, dettato dal fatto che a Tres Coraçoes, la sua cittadina, quasi nessuno sapeva scrivere correttamente. Il nome di battesimo del futuro O’Rey sarebbe dovuto essere Edison, come omaggio all’inventore della corrente continua, ma l’impiegato dell’anagrafe capì Edson.

Difatti, Pelé non è altro che un nomignolo, affibbiatogli dagli avversari per via di un suo difetto di pronuncia; non riusciva dire correttamente il nome di un portiere avversario, tale Bilé.

Il calcio nel proprio destino e i primi passi

Il futuro di Edson era già determinato sin dalla sua nascita, dal momento che il calciatore più famoso di tutti i tempi è a sua volta figlio di un attaccante, ovvero Joao do Nascimento, noto come Dondinho. Sul padre di Pelé è difficile sapere dove finisca la realtà e cominci la leggenda, ma nei suoi dieci anni di carriera in Brasile ha sicuramente ben figurato, vincendo tre campionati statali con Vasco da Gama e Atletico Mineiro.

In Brasile circola da decenni una convinzione secondo cui Dondinho sarebbe potuto essere addirittura più forte del figlio, ma a causa di un bruttissimo infortunio che lo ha costretto a un ritiro precoce, non ha avuto modo di dimostrare pienamente il suo valore. Tanto per citare un veneto, Dondinho è l’unico calciatore professionista ad avere messo a segno 5 reti di testa in un unico match.

Ma veniamo al fulcro della storia, Pelé. Dopo aver passato l’adolescenza a lucidare scarpe per sbarcare il lunario, viene portato nelle giovanili del Santos a 15 anni, per poi esordire con la prima squadra l’anno dopo. Dal 1957 il ragazzino di Tres Coraçoes cominciò a mostrare i suoi primi prodigi da mago del pallone; prima ancora di avere un regolare contratto da professionista, Pelé infiammò il Santos diventando il capocannoniere del campionato Paulista, ottenendo anche la convocazione nella Seleçao per i Mondiali di Svezia ’58.

 

Pelè (@Shutterstock)

I 3 Mondiali vinti e quel passaggio all’Inter saltato

Proprio in occasione del Mondiale svedese Pelé si dimostrò giocatore internazionale, non un semplice fenomeno locale. Difatti, in 4 partite mise a segno 6 reti, tutte decisive per il primo storico trionfo del Brasile, finalmente riscattato dal Maracanazo. Più nello specifico, l’attaccante segnò contro il Galles ai quarti (1-0), contro la Francia in semifinale fece tripletta (5-2), contro la Svezia in finale si “limitò” a una doppietta (anche qui 5-2 il risultato finale).

Il Brasile, sempre con Pelé, trionfò anche nell’edizione successiva, in cui però l’asso ebbe poco spazio causa infortunio; 2 partite e 1 gol. Infine, la terza Coppa Rimet vinta da Pelé nel 1970, contro l’Italia artefice della “Partita del Secolo”: 4 le reti dell’attaccante del Santos,  di cui una appunto contro gli Azzurri.

A proposito di Italia, forse non tutti sanno che Pelé fu molto vicino a giocare nel Bel Paese. Già perché nel 1958 Angelo Moratti, dopo mesi di estenuanti trattative, aveva ottenuto il sì del presidente del Santos al trasferimento del giocatore. Tuttavia, non se ne fece niente perché il suddetto presidente venne aggredito dai tifosi, decisamente contrariati dall’idea della cessione; Moratti, con una comprensione non da poco, decise di lasciare perdere, forse anche per le pressioni che l’enorme esborso economico avrebbe causato da parte dell’opinione pubblica.

I record più celebri di Pelé

Ovviamente per raccontare la carriera di Pelé non basterebbe un libro, probabilmente nemmeno se fosse delle dimensioni de ” Il Signore degli Anelli”, per cui in questo articolo ci siamo limitati a riportare alcuni record, che danno un’indicazione del fenomeno Pelé.

  • Calciatore ad aver segnato più reti (654) in competizioni nazionali e statali di massima divisione e in assoluto con squadre militanti nei tornei di massima divisione (680).
  • Calciatore ad aver segnato più gol in campionato (o massima competizione nazionale) con la stessa maglia (568 gol).
  • Maggior cannoniere della storia della Selecão e miglior media gol a partita in nazionale verde-oro (77 reti in 92 presenze, pari a 0,84 gol/partita) tra coloro che hanno messo a segno almeno 30 reti.
  • La FIFA gli riconosce il maggior numero di reti realizzate in assoluto in carriera (1281 gol comprensivi di amichevoli, incontri non ufficiali e nelle giovanili, che si riducono a 757 accreditati).
  • Ha segnato almeno 50 reti per 4 stagioni durante l’arco della sua carriera (al pari di Bican e Peyroteo).

(Fonti: Wikipedia, FIFA)

In conclusione, Maradona, Cristiano Ronaldo, R9, Messi, Ronaldinho, Baggio e Cruijff, sono indubbiamente delle divinità del Calcio, che hanno segnato e segneranno decenni, ma Pelé è stato ed è il Calcio, nella sua concezione e idealizzazione perfetta.

Per rimanere sempre aggiornati sulle notizie provenienti da tutto il mondo, continuate a seguirci su Nasce, Cresce, Calcia.

Altri articoli:

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Condividi con chi vuoi