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50 di Berkeley Square: tra morti e fantasmi, la storia della casa più infestata di Londra

La rubrica dei misteri targata Nasce, Cresce, Informa continua con una interessante storia horror. Probabilmente in pochi conosceranno il racconto della casa al 50 di Berkeley Square, conosciuta come la dimora più infestata di tutta la città di Londra. Tra rumori sinistri, morti violente e racconti da far accapponare la pelle, oggi vedremo come per quasi 2 secoli la casa di Berkeley Square ha terrorizzato gli abitanti della città inglese.

Le origini di 50 Berkeley Square

Partiamo dalle origini della casa, progettata e costruita nel tardo XVIII secolo. Sembra una dimora come tante altre della zona di Mayfair, un quartiere residenziale con al centro la piazza Berkeley Square.

L’edificio, di 4 piani, ha iniziato fin da subito a preoccupare i vicini di casa. Oltre a rumori molesti notturni e strane presenze, iniziarono a circolare delle storie inquietanti. Non abbiamo la certezza se le voci fossero vere o false, ma all’epoca si raccontava che uno dei primi inquilini della dimora, una ragazza di nome Adeline, si fosse gettata dalla finestra dell’ultimo piano, dopo aver subito diversi abusi da parte di uno zio. Dopo la morte di Adeline, molte persone avrebbero notato il suo fantasma che si gettava dallo stesso punto, cadeva a terra e poi scompariva.

Altre voci parlavano di un uomo, un certo Dupré, il quale teneva chiuso suo fratello nella mansarda all’ultimo piano, passandogli il cibo attraverso un piccolo buco nella porta. Il recluso, sfinito ormai mentalmente, sarebbe impazzito e alla fine morto in quella che era diventata la sua prigione.

L’ultima storia parlava di una bambina uccisa da un servitore, che l’aveva seviziata barbaramente per ore. Tutti e tre i racconti hanno un particolare in comune, la mansarda all’ultimo piano.

 

Fantasma (@Shutterstock)

I primi inquilini nell’800

Nonostante le continue voci, nell’800 la casa continuò ad ospitare diversi inquilini. Ci restò a lungo il politico e primo ministro inglese George Cunning, che visse al 50 di Berkeley Square fino al 1827, anno della sua morte. Nel corso degli anni Cunning fu il primo degli inquilini a notare rumori inquietanti e strane presenze all’interno della casa.

Dopo la sua dipartita, diversi affittuari abitarono la dimora e, inevitabilmente, aumentarono anche i racconti dei cittadini. La storia più famosa parla di un certo Mr. Meyers, che aveva preso in affitto la casa per andare a vivere con la futura moglie. Il destino però decise di mettersi di traverso e la fidanzata decise di lasciarlo a pochi giorni dalle nozze, tra la disperazione dell’uomo che si recluse nell’abitazione. I vicini raccontavano che il povero Mr. Meyers non usciva mai di casa, anzi di giorno sembrava proprio abbandonata, mentre di notte dal suo interno si sentivano  rumori inquietanti. Ormai era diventata una sorta di abitudine ascoltare e vedere finestre che sbattevano, urla, mobili che venivano spostati e la figura dell’uomo che vagava con una candela in mano da una stanza all’altra.

Le “strane” morti

Non si sa che fine abbia fatto Mr. Meyers, ma conosciamo altre storie che circolavano all’epoca. Alcune parlano di diversi inquilini che erano rimasti paralizzati dalla paura o peggio. Famoso il caso di una cameriera: accadde qualcosa che la fece impazzire, tanto che venne ricoverata in un ospedale psichiatrico, dove morì pochi giorni dopo.

Negli anni però aumentarono anche gli scettici, persone che non credevano ai vari racconti e decisero di passare la notte nella casa. Il primo fu un certo Robert Warboys nel 1840; l’uomo si sistemò in una stanza al secondo piano. Dopo la mezzanotte, dalla dimora iniziarono ad arrivare urla agghiaccianti, così il proprietario decise di intervenire e trovò il povero Robert rannicchiato in un angolo. Tale era il trauma che l’uomo non riuscì a raccontare cosa fosse successo.

Trenta anni dopo un altro scettico cerco di ripetere la stessa esperienza del suo predecessore. L’uomo, che si chiamava George Lyttelton, cercò di passare la notte all’ultimo piano della casa, ma fuggì dopo aver sparato un colpo di fucile ad una presenza che vagava in una strana e fitta nebbia. Il mattino dopo venne ritrovata solo la cartuccia vuota del proiettile, nessuna traccia dell’inquietante presenza.

Addirittura alcune storie parlano di un giovane nobiluomo che morì letteralmente di paura, mentre un altro ex inquilino non riuscì più a parlare per il resto della sua vita. Nel 1879 al 50 di Berkeley Square si trasferì un uomo con le sue figlie e la loro cameriera. La donna, mentre stava sistemando la camera degli ospiti all’ultimo piano, venne colta da un’improvvisa crisi isterica. Ricoverata in un manicomio, morì anch’essa nel giro di pochi giorni.

Il fidanzato di una delle figlie dell’uomo, soggiornò proprio in quella stanza ma dopo mezz’ora scappò terrorizzato. Dalla sua stanza si erano uditie delle urla strazianti e un colpo di pistola.

 

Casa Infestata (@Shutterstock)

50 di Berkeley Square oggi

Alla fine dell’800 la casa era rimasta disabitata. Ormai la dimora, complice anche diversi articoli sui giornali dell’epoca, era diventata tristemente famosa in tutto il Paese. Gli unici a non conoscere la sua fama, erano a quanto pare 2 marinai in servizio sulla HMS Penelope. I 2, Edward Blunder e Robert Martin, la viglia di Natale del 1887 erano rimasti senza soldi, così avevano deciso di passare la notte all’ultimo piano della famigerata casa, ormai disabitata.

All’improvviso, secondo il racconto di Martin, Blunder notò il rumore dei passi di qualcuno che si avvicinava alla porta e subito dopo entrò nella stanza il fantasma di Myers che catturò l’uomo. Martin, svegliato dalle urla dell’amico, lo vide legato con delle corde spettrali e fuggì dalla casa riuscendo a mettersi in salvo. Ritornato insieme alla polizia, il marinaio trovò il povero Blunder senza vita. Non si sa di preciso in che condizioni venne trovato, alcuni dicono che il marinaio venne impalato, altri che i resti del suo corpo smembrato vennero ritrovati in cantina. Certo la prova che l’assassino fosse effettivamente uno spettro ovviamente non c’è, e si sa certe storie vengono ingigantite di bocca in bocca.

Per anni nessuno si avvicinò alla casa, fino a quando, nel 1930, i fratelli Maggs acquistarono la dimora, che divenne una libreria antiquaria, attiva fino a poco tempo fa. In questo lungo periodo di tempo non mancarono alcuni episodi strani, come inquietanti apparizioni di nebbia o degli oggetti scaraventati improvvisamente a terra. Adesso il 50 di Berkeley Square è disabitato, ma la polizia, per sicurezza, ha messo davanti all’abitazione un avviso: “meglio non disturbare l’inquilino del piano di sopra”, non si sa mai cosa potrebbe accadere.

E voi avreste il coraggio di passarci una notte al suo interno?

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