di Gianmichele Trotta
Il 23 novembre del 1991, Freddie Mercury annunciava al mondo di essere affetto da AIDS; soltanto un giorno più tardi si sarebbe spento, a causa di complicazioni legate alla malattia. 31 anni fa quindi, moriva una stella destinata a diventare una leggenda del rock. Ripercorriamo in questo articolo la storia di Freddie Mercury, nell’anniversario della sua morte…
Farrokh Bulsara prima, Freddie Mercury poi: l’evoluzione di una icona
Il nome originale di Freddie era Farrokh Bulsara; cambiò nome, infatti, solamente in età adulta. Nasce il 5 settembre 1946 a Stone Town, nello Zanzibar (attuale Tanzania), da genitori Parsi, e fin da piccolo era evidentemente predisposto all’arte e alla musica. A 16 anni, quando frequentava il collegio, formò la sua prima band musicale chiamata “The Hectics“, dove Freddie ricopriva il ruolo di pianista.
Quando era ancora un ragazzo, nel 1964, la famiglia si stabilì a Feltham, in Inghilterra. Qui un giovane Farrokh iniziò a studiare arte grafica e design all’Ealing Technical College and School of Art, laureandosi nel 1969. Solo un anno più tardi formò la band con cui avrebbe fatto la storia del rock: i Queen.
I Queen
Il giovane Freddie Mercury, che ancora non aveva adottato questo nome, divenne amico di due ragazzi che facevano parte di una band chiamata “Smile“; questi erano il chitarrista Brian May e il batterista Roger Taylor. A seguito dell’abbandono del cantante degli Smile, Freddie approfittò per sostituirlo ed entrare nella band. Era il 1970 e da lì a poco, non solo quella band avrebbe preso il nome di “Queen“, ma lo stesso Farrokh avrebbe cambiato nome. Da qui in avanti, tutti lo avrebbero infatti conosciuto come Freddie Mercury.
Il bassista John Deacon si unì alla band solo l’anno successivo, andando così a concludere la composizione della storica band. Il successo di Freddie, Brian, Roger e John fu clamoroso. Nel 1973 uscì il loro primo album intitolato semplicemente “Queen“, seguito da “Queen II“, ma il vero successo arrivò con “Sheer Heart Attack” (1974) e “A Night at the Opera” (1975) che scalarono le classifiche internazionali. Di quest’ultimo album, celebre è il singolo “Bohemian Rhapsody“, da cui prende il nome l’omonimo film del 2018, che racconta proprio la storia della band.
La malattia e la scomparsa del frontman
Il 23 novembre 1991 sui giornali di tutto il mondo si riportava un comunicato ufficiale di Freddie Mercury, dove riferiva che gli era stato diagnosticato l’AIDS. A poco più di ventiquattro ore dalla viralità della notizia, la leggenda del rock morì nella sua casa di Logan Place, a causa di complicazioni recate dalla malattia. Nel comunicato si riportava quanto segue [RollingStones]:
“A seguito delle enormi congetture sulla stampa, desidero confermare di essere risultato positivo al test per l’HIV e di avere l’AIDS. Ho ritenuto corretto mantenere queste informazioni private al fine di proteggere la privacy di coloro che mi circondavano. Tuttavia, è giunto il momento per i miei amici e i fan di tutto il mondo di conoscere la verità, e spero che tutti si uniranno a me e ai miei medici nella lotta contro questa terribile malattia“.
Tutti ricorderemo per sempre la grande voce di quest’uomo divenuto leggenda e pensando a lui oggi battiamo piedi e mani a ritmo di “We Will Rock You“.
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