La maratona ha origini molto antiche. Inserita nel programma delle prime Olimpiadi moderne, svolte ad Atene nel 1896, la maratona doveva essere la rievocazione della corsa di Fidippide, militare ateniese che nel 490 a.C. partì da Maratona e arrivò nella città della civetta per annunciare la vittoria sui Persiani. Una corsa di oltre 40 chilometri, 42,195 per la precisione, in cui serve molta preparazione a livello atletico. Attualmente il record mondiale maschile della maratona è 2 ore, 1 minuto e 9 secondi, mentre quello femminile è di 2 ore 14 minuti e 4 secondi. Risultati incredibili che in molti cercano invano di imitare, come nel caso di una maratoneta nel Regno Unito, ma con esiti completamente diversi.
Come riporta la BBC, la vicenda risale al 7 aprile di quest’anno. La protagonista della storia, una maratoneta 47enne di origini scozzesi, ha partecipato alla gara britannica “GB Ultras Manchester-Liverpool“.
La corsa in questione, giunta alla settima edizione, è lunga 80 chilometri e ha una durata massima di 14 ore, in cui runner professionisti e principianti si affrontano per migliorare il proprio record personale. La maratoneta in questione aveva completato la gara con un ottimo tempo, arrivando al terzo posto. C’era però qualcosa che non andava e i giudici lo hanno presto scoperto.
La donna avrebbe completato la maratona barando, utilizzando per oltre 2,5 chilometri l’auto. I giudici l’hanno scoperta grazie al controllo dati del sistema di tracciamento della gara, i dati Gps, le dichiarazioni fornite dal team e anche da altri concorrenti in gara. La donna, secondo i dati raccolti, avrebbe percorso un miglio, 1,6 chilometri, in un minuto e 40 secondi. Un tempo irreale se confrontato all’attuale record mondiale femminile, pari a 4 minuti e 12 secondi.
Ha confermato la vicenda anche Wayne Drinkwater, il direttore della corsa, che alla BBC ha dichiarato: “Possiamo confermare che un corridore è stato squalificato dall’evento per aver usato il trasporto da parte di veicoli durante parte del percorso. La questione è ora nelle mani della TRA (Trail Running Association) e, a sua volta, della UK Athletics (Uka) come organismi di regolamentazione”.
La donna è stata squalifica ma, come confermato da un suo amico, ha collaborato fin da subito alle indagini, scusandosi per il suo comportamento. La 47enne in passato aveva partecipato ai Giochi del Commonwealth, piazzandosi al 14esimo posto alla maratona, mentre in Scozia aveva stabilito il record di tutto il Regno Unito sulle 100 e sulle 200 miglia.
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