Di poche ore fa è la pubblicazione di un nuovo documento, da parte del Vaticano, che andrebbe a regolare, o almeno cercare di farlo, la vita matrimoniale in tutti i suoi aspetti. Dalla vita pre-matrimoniale a quella postuma, fino all’educazione dei figli. Ciò che ha colpito il web, però, è una particolare attenzione alla vita sessuale degli sposini. “Castità prima e dopo il matrimonio“, si riporta nel documento del Dicastero per i laici.
Non è di certo la prima volta che la Chiesa riprende l’argomento della castità riguardo al matrimonio. Questa volta, lo fa tramite il documento intitolato “Itinerari Catecumenali per la Vita Matrimoniale“, pubblicato solo poche ore fa. Precisamente a pagina 58 si può leggere:
“Non deve mai mancare il coraggio alla Chiesa di proporre la preziosa virtù della castità, per quanto ciò sia ormai in diretto contrasto con la mentalità comune. La castità va presentata come autentica “alleata dell’amore”, non come sua negazione“.
Da qui, il documento prosegue quello che sembra essere un vero e proprio elogio alla castità sia prima che durante il matrimonio. Il punto che si vuole centrare nel documento è quello di donare una nuova visione a questa “astensione” che, si riporta, non deve avere accezione “negativa”, tutt’altro. Questa, invece, dovrebbe servire per:
“Imparare a rispettare l’individualità e la dignità dell’altro, senza subordinarlo ai propri desideri. La castità insegna ai nubendi i tempi e i modi dell’amore vero, delicato e generoso, e prepara all’autentico dono di sé da vivere poi per tutta la vita nel matrimonio“.
Quasi ogni anno il documento del Dicastero per i laici viene aggiornato dalla Chiesa. La novità di quest’anno che fa tanto discutere, però, è questa particolare enfasi alla castità, ripresa più volte nel documento. Tuttavia, ci sono anche altri temi importanti discussi. Attenzione si pone anche all’educazione dei figli:
“Numerosi sono gli aspetti della vita coniugale e famigliare che possono diventare oggetto di dialogo e di catechesi in questi anni. È fondamentale, ad esempio, illuminare le coppie sul delicato tema della sessualità all’interno del matrimonio e su temi a esso legati, cioè la trasmissione della vita e la regolazione delle nascite, e su altre questioni di morale e di bioetica. Altro ambito da non tralasciare è quello dell’educazione dei figli, umana e cristiana“.
Il discorso della Chiesa, contenuto nel documento di cui abbiamo parlato, si introduce sicuramente in un contesto globale molto differente rispetto a decenni fa. Oggi la sfera sessuale è dominante nella cultura occidentale, tanto da far discutere quando si parla di astensione o, addirittura, negazione del sesso, tanto prima del matrimonio che, a maggior ragione, durante.
Tuttavia, spesso quest’ambito viene trascurato, rientrando ancora tra gli elementi tabù della società. Questo avviene soprattutto nel nostro Paese dove l’educazione sessuale è praticamente assente. In tal senso, forse sarebbe più efficace introdurre un’educazione alla sessualità piuttosto che cercare sopprimerla con la castità, come si faceva durante il medioevo. Reprimere i propri bisogni non porta mai a buone cose: il sesso è una componente naturale delle nostre esistenze, perché metterla da parte? Quando dichiarato dalla Chiesa rischia di rivelarsi un autogoal mediatico clamoroso. Specie in un’epoca in cui parecchi giovani vi sono già lontani.
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