di Francesco Ferri
Una vicenda a dir poco surreale è quella accaduta ad una ex guardia giurata di Arezzo. Come raccontato da TGCOM24 l’uomo aveva preso parte ad una maxi rapina ad un portavalori, che aveva fruttato ben 4,5 milioni di euro; per il Fisco però, l’uomo avrebbe dovuto denunciare i proventi della rapina nella dichiarazione dei redditi…
La rapina e la scoperta della complicità
Il colpo è avvenuto nel 2016 e l’uomo era l’autista del furgone portavalori, obbiettivo dei malviventi. Dopo aver completato il consueto giro delle diverse aziende orafe per ritirare gli scarti di lavorazione, il mezzo fu “assaltato” dal gruppo di rapinatori e poi ritrovato in un’area di sosta, mentre il conducente risultava sparito. Inizialmente si pensò a un rapimento, ma questo sospetto fu subito smentito quando, attraverso alcune telecamere di sorveglianza, venne alla luce la sua complicità.
La dichiarazione dei redditi e la nuova condanna
Dopo cinque giorni, l’uomo venne fermato a Lucca e appariva stravolto e senza soldi; una volta accertata l’identità, venne immediatamente accusato di complicità, ma durante gli interrogatori, non ha mai fatto i nomi dei compagni. Fu lui l’unico condannato, poiché gli altri membri della banda non sono mai stati identificati; la pena scontata dall’autista è stata di quattro anni di carcere, e successivamente, ha ricevuto una denuncia per evasione fiscale…
Infatti, per legge, nella denuncia dei redditi andrebbero dichiarati anche i proventi illeciti; non avendo adempiuto a questo dovere, l’uomo ha così commesso un altro reato. Ma non finisce qui: il Fisco infatti, gli avrebbe addebitato l’intera somma ottenuta, pari a 4,5 milioni di euro, di cui circa 2 milioni sarebbero da versare per pagare le tasse. L’uomo, nonostante abbia dichiarato di non aver mai visto un centesimo del bottino ed essere attualmente nullatenente, è stato condannato a un anno e dieci mesi di carcere, pena poi commutata in lavori socialmente utili.
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