Fa sentire la sua voce Kuleba, ministro e portavoce degli esteri in Ucraina. Durante lo scorso Consiglio Atlantico, nuove domande per ulteriori aiuti militari al fronte; molto esplicita e senza giri di parole la richiesta:
“Voglio tre cose, Armi! Armi! Armi!”
La questione delle armi in Ucraina è sicuramente all’ordine del giorno. Sul piano mondiali tante le controversie tra chi appoggia l’aiuto bellico e chi lo ripudia sostenendone le gravose conseguenze. I numerosi appelli di Zelensky e i suoi consiglieri, tra cui Kuleba, pesano sulle decisioni dei membri NATO. Si chiedono sanzioni più dure e stringenti, fino ad una proposta di embargo su gas e petrolio russi. La “moneta di scambio” usata dall’Ucraina sembrerebbero i massacri nel Bucha, e ancora Kuleba:
“Spero che non si arrivi a una situazione in cui servono altri shock come Bucha per imporre nuove sanzioni, non posso credere che il popolo ucraino debba soffrire così tanto per convincere i politici europei ad agire”.
Non mancano anche le provocazioni verso le potenze occidentali, con attacchi agli iter burocratici, che rallenterebbero il sistema degli aiuti necessari per fronteggiare la minaccia Russa. Non si fa attendere, inoltre, la risposta del Cremlino, che sottolinea come gli aiuti pesino negativamente sui colloqui tra Mosca e Kiev. Una linea dura quella di Putin, fatta di minacce nei confronti di chiunque tenti di fornire aiuto alla popolazione ucraina al fronte o al Paese in generale.
Un punto, quest’ultimo, ben noto al ministro ucraino, che non vede però altra soluzione per fermare una simile escalation di orrori. Armi necessarie per salvare i civili, le donne, i bambini, l’Ucraina. Rimane questo il pensiero di Kuleba, intenzionato a combattere il fuoco con il fuoco. La risposta della NATO, nonostante le pressioni dello Zar, arriva direttamente dal segretario generale Jens Stoltenberg.
“Gli alleati vi hanno sostenuto e vi hanno dati mezzi di diverso tipo per difendervi. Ma ora serve fornire aiuto ulteriore e sono sicuro che i leader decideranno di consegnare all’Ucraina sistemi anti-aerei, anti carro ma anche armi più pesanti. Questa è un’opportunità per ascoltare la tua analisi e capire come sostenervi meglio”.
Di Scorsoni Lorenzo
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