di Antonio Stiuso
MCED è il nome di un semplice esame del sangue utilizzato per intercettare i primi segnali dei tumori in persone ancora asintomatiche. Presentato al congresso dell’Esmo, lo screening ha permesso di individuare la malattia in 35 persone senza sintomi.
Analisi precoce contro i tumori
Una nuova speranza in ambito oncologico arriva da un semplice test del sangue: grazie alle avanzate ricerche un giorno non molto lontano si potrà diagnosticare un tumore con parecchio anticipo con un semplice prelievo. Alcuni tumori, infatti, sono difficili da scovare in tempo ed è necessario effettuare una diagnosi precoce proprio perché possono non dare alcun sintomo, oppure sintomi non specifici.
La nuova arma che in futuro potremmo avere a disposizione per gli screening oncologici arriva da uno studio, chiamato Pathfinder, da poco presentato al congresso della società europea di oncologia (Esmo 2022), a Parigi. I risultati sono promettenti, secondo i ricercatori del Memorial Sloan Kettering Cancer Center di New York, infatti, il nuovo esame del sangue si è dimostrato in grado di individuare la presenza di diversi tipi di tumore in soggetti che non avevano ancora sviluppato sintomi.
Come funziona il test
Il test Mced (multi-cancer early detection) promette di rilevare i segnali nel sangue di oltre 50 tipi di cancro e, al tempo stesso, vedere da dove proviene; questo ha permesso di trovare diverse forme tumorali in persone senza sintomi, ma con la migliore accuratezza e specificità di sempre. Nello studio Pathfinder sono state coinvolte circa 6.500 persone sopra i 50 anni che erano apparentemente in un buono stato di salute e che, una volta sottoposte al test, hanno riscontrato esito positivo.
Il segnale recepito dal test deriva da piccole sequenze di DNA tumorale (CTDNA) che circola nel sangue; queste differiscono dal DNA delle cellule sane per una particolare caratteristica molecolare chiamata metilazione. Grazie anche all’intelligenza artificiale, il test individua i frammenti di DNA rilasciati dalle cellule tumorali in un campione di sangue; questo, una volta individuato, viene sequenziato per la ricerca di metilazioni anomale.
È ancora presto per lo screening
Il test inizia ad essere utilizzato in pazienti che hanno già avuto un tumore, esclusivamente per osservarne l’evoluzione e la risposta alle terapia. Per poterlo utilizzare come screening nelle persone sane, però, anche se il percorso è già tracciato, bisognerà aspettare che le tecniche migliorino attraverso altri studi.
Secondo la Dott.ssa Schrag, prima autrice dello studio: “I test devono essere perfezionati in modo da poter distinguere meglio il DNA del tumore da tutto l’altro DNA che circola nel sangue. È fondamentale notare che lo scopo dello screening del cancro è ridurne la mortalità. È prematuro trarre conclusioni su come il test MCED influenzi la mortalità, non ancora misurata nello studio Pathfinder e richiede un lungo follow-up”. Nel frattempo gli screening per tre tumori (seno, cervice uterina e colon-retto) hanno già dimostrato sia di anticipare la diagnosi sia di ridurre la mortalità.
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