Trump (@Shutterstock)
Dopo essersi rifiutato di conformarsi a una serie di richieste governative, l’ateneo di Harvard ha subito il congelamento dei fondi federali. Nel mirino dell’amministrazione Trump c’è una fonte di finanziamento cruciale per l’università.
L’amministrazione Trump ha bloccato la possibilità dell’università di Harvard di iscrivere studenti internazionali, prendendo di mira una fonte di finanziamento cruciale per il college più antico e ricco del Paese. Si tratta di un’escalation nel braccio di ferro tra la Casa Bianca e l’ateneo, che si è rifiutato di soddisfare le richieste dell’amministrazione riguardo alla gestione del curriculum accademico, le politiche di ammissione e le modalità di assunzione del personale docente.
L’amministrazione ha notificato la decisione all’università dopo un tira e molla nei giorni precedenti riguardo la legalità di una richiesta di documenti nell’ambito dell’indagine condotta dal Dipartimento per la sicurezza interna. In una lettera inviata all’università dalla segreteria per la sicurezza interna, Kristi Neom, si legge quanto riportato di seguito: “Vi scrivo per informarvi che, con effetto immediato, la certificazione del Programma Studenti e Visitatori di Scambio dell’università di Harvard è revocata”.
Stando ai dati sulle iscrizioni universitarie, quest’anno sono stati circa 6.800 gli studenti stranieri che hanno frequentato Harvard, pari a circa il 27% del corpo studentesco. Nel 2010 rappresentavano circa il 19,7%. La retta annuale è pari a 59.320 dollari e può arrivare fino a quasi 87.000 con vitto e alloggio.
La Casa Bianca ha intensificato le critiche contro le università d’élite, accusandole di promuovere ideologie liberali e di non affrontare adeguatamente l’antisemitismo nei campus. La tensione tra Trump e Harvard ha avuto inizio quando, nel 2024, Harvard è stata il centro di proteste pro-Palestina. Durante queste manifestazioni, alcuni studenti ebrei hanno segnalato episodi di intimidazione e slogan antisemiti. Le polemiche sull’università, accusata di antisemitismo, hanno portato alle dimissioni dell’allora presidente dell’ateneo, Claudine Gay.
Kristi Noem ha avvertito che lo stop deciso da Donald Trump alle iscrizioni degli studenti stranieri ad Harvard potrebbe allargarsi ad altri college negli USA. “È un avvertimento a tutte le università. La leadership di Harvard ha creato un ambiente universitario non sicuro consentendo ad agitatori antiamericani e filo-terroristici di molestare e aggredire fisicamente individui, tra cui molti studenti ebrei” ha dichiarato il dipartimento di Noem, come riporta anche TGCOM24.
Harvard ha intentato una causa contro l’amministrazione Trump per contestare la legittimità delle misure. Ha inoltre affermato che il governo non ha seguito le procedure legali per la sospensione dei fondi e che le richieste di modifica delle politiche interne rappresentano un’ingerenza indebita. L’ateneo sostiene che le azioni del governo violino la libertà accademica e i diritti costituzionali.
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Articolo di Marco Luciano Salvi
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