Si è conclusa con risvolti drammatici e violenti la manifestazione svoltasi ieri mattina a Torino per ricordare Lorenzo Parelli; il ragazzo di soli 18 anni è tragicamente deceduto durante l’alternanza scuola-lavoro.
Stando alla ricostruzione del Corriere Torino, quello che doveva essere un semplice raccoglimento pubblico si è ben presto trasformato in un corteo non autorizzato, richiedendo l’intervento della polizia.
Negli ultimi giorni, sono state diverse le manifestazioni svolte in tutta Italia per onorare la morte di Lorenzo Parelli. Il giovane ragazzo è morto lo scorso 21 gennaio, per via di una trave che lo ha colpito alla testa, uccidendolo sul colpo, durante il suo ultimo giorno di alternanza scuola-lavoro.
La vicenda ha fatto rialzare un polverone sopra le modalità di erogazione del tirocinio obbligatorio istituito nell’ultima riforma sulla scuola condotta da Renzi nel 2015. Per questo motivo, i ragazzi di tutta Italia hanno iniziato a mostrare le proprie perplessità, cercando di far capire al governo la necessità di porre maggiore attenzione a questo argomento.
Tuttavia, sull’argomento bisogna riflettere, cercando di capire quale sia il vero problema. Che l’alternanza scuola-lavoro abbia delle disorganizzazioni è evidente da anni, ma non è l’unica problematica che ha portato alla morte prematura di Lorenzo e, come lui, di tanti altri lavoratori.
Statisticamente in Italia muoiono tre persone ogni giorno sul posto di lavoro. Tutto ciò fa pensare che in Italia ci sia l’urgenza di avviare una riforma in materia di sicurezza sul lavoro. Urgenza, questa, spesso ignorata o passata in secondo piano.
Da Roma a Torino, le manifestazioni studentesche stanno trasmettendo un messaggio forte alle istituzioni, anche grazie all’audacia con cui vengono portate avanti.
Le conseguenze più gravi sono state riportate ieri, nella manifestazione partita da piazza Arbarello di Torino. Alla manifestazione hanno partecipato oltre 200 studenti delle scuole superiori e sindacalisti Codas. Questi, hanno cercato subito di trasformare la manifestazione pubblica in un corteo, cercando di sormontare il cordone impostato dalla Polizia.
La manifestazione, infatti, era autorizzata per svolgersi solamente nella suddetta piazza. Era assolutamente vietato, sia per disposizioni anti-covid che per la sicurezza pubblica, che la manifestazione si allargasse alle vie adiacenti. Solo a questo punto la polizia si è attivata, e con l’uso della forza ha cercato di respingere i manifestanti. Stando alle parole della Questura:
“I promotori si erano formalmente impegnati a non svolgere cortei, circa 200 partecipanti stanno cercando in tutti i modi di forzare gli sbarramenti delle forze di polizia, anche con l’utilizzo di un furgone, nel tentativo di dirigersi in corteo verso le vie del centro città“.
Le tensioni, portate avanti da entrambe le fazioni, hanno portato a scontri continui per due ore di fila, finché una ragazza non è svenuta, facendo calare il silenzio. Dopodiché, sono intervenuti i soccorsi, che hanno portato alcuni ragazzi in ospedale; altri sono invece stati medicati sul posto.
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di Gianmichele Trotta
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