Nintendo sforna titoli della saga The Legend of Zelda da ormai quasi quattro decadi sulle più disparate piattaforme: dal GameBoy Advance alla Wii, passando per la Switch, ogni console della grande N ha ospitato almeno uno Zelda. Al momento, sono ben 17 i titoli mainline, contando anche Tears of the Kingdom in uscita questo 12 maggio, ognuno con le proprie caratteristiche, pregi e difetti. Ma la domanda che fan e non si sono sempre posti è: qual è il miglior gioco Zelda? Noi della Redazione di NCR abbiamo stilato, con non poca fatica, una top 6 che possa raccogliere quelli che, in più aspetti, si possono definire i migliori.
Uscito per GameBoy Advance in Europa nell’ormai lontano 12 novembre 2004, Minish Cap mescolava perfettamente le meccaniche old school della saga con tutte le innovazioni che nel tempo l’avevano fatta evolvere. La pixel art rendeva a tutti gli effetti Hyrule viva, con colori vibranti e vivaci ed animazioni estremamente curate, sia per Link che per il resto del gioco. La storia continuava la leggenda della Quadrispada, introdotta e sviluppata in Four Swords e Four Swords Adventure, interrompendo la tradizione della Master Sword come flagship weapon e di Ganon come antagonista principale, sostituendolo con Vaati. Insomma, un titolo giocabilissimo ancora oggi, che non sente minimamente i 19 (sigh) anni passati dalla sua release, grazie ad un comparto grafico d’eccellenza ed un gameplay sempreverde.
Rilasciato nel 18 novembre 2011 in Europa su Nintendo Wii, Skyward Sword sfruttava al massimo le potenzialità del Motion Plus. Tutti le azioni legate a spada, scudo ed oggetti erano strettamente legate al movimento del telecomando Wii, immergendo il giocatore nell’avventura di Link tra Oltrenuvola e le terre al di sotto. Per la seconda volta, Link cambiava la mano dominante, passando da mancino a destrorso, com’era successo per la versione Wii di Twilight Princess; questo, ovviamente, è da ricercare nel fatto che la maggior parte della popolazione è destrimana e sarebbe quindi stato strano in game. Primo capitolo secondo la timeline ufficiale, Skyward Sword ci portava nei cieli e in terre selvagge ed inesplorate, per poter compiere il dovere dell’eroe e dare canonicamente inizio alla tradizione del ragazzino con le orecchie da elfo vestito di verde che sconfigge il male.
Approdava su Nintendo 64 in Europa l’11 dicembre 1998 uno dei, se non il, capitolo più lodato della saga. Ocarina of Time rompeva finalmente le catene del 2D, approdando nel 3D in grande stile, con sfondi pre-renderizzati, modelli in-game davvero espressivi, e con un open world davvero spettacolare per l’epoca. Titolo che spacca in 3 la timeline ufficiale di Zelda, creando tre rami ben definiti che includono persino la sconfitta di Link e la seguente ascesa al potere di Ganon. Cutscene e dialoghi perfettamente integrati, dungeon basati sulla tridimensionalità come pochi altri giochi potevano vantare e puzzle da strizzarsi le cervella, erano e sono quello che rende The Legend of Zelda Ocarina of Time immortale agli occhi dei fan.
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