Il 3 maggio 2003 approdava sugli scaffali europei Wind Waker. Nonostante le poche (si fa per dire) vendite del titolo, The Legend of Zelda Wind Waker si è riscattato col tempo, e si è liberato dell’astio dei giocatori solo diversi anni dopo. Quello che ci si aspettava era uno Zelda realistico, cupo, che sarebbe stato il gioco di punta del GameCube; eppure, ad arrivare fu Wind Waker, con il suo cel shading cartoon e la sua trama leggera e a più riprese comica. Quello che i giocatori non videro all’epoca, però, era uno dei migliori titoli Zelda mai creati, con il suo mondo vasto, un combat system più attivo e responsivo ed un Link davvero espressivo in ogni suo dialogo ed azione. Una vera gemma, che fortunatamente ha avuto l’amore che si meritava, anche se un po’ un tardivo. Raccomandiamo la remaster HD.
The Legend of Zelda Majora’s Mask è senza dubbio uno dei giochi più interessanti mai esistiti: Link viene, suo malgrado, trasportato in una dimensione parallela in cui la luna sta precipitando. L’unico modo di salvare questo mondo è rivivere le stesse 72 ore, risvegliare quattro giganti dai poteri formidabili e salvare Termina. Un titolo sviluppato in soli due anni, dai forti toni macabri e cupi, dove il leitmotiv è la morte e l’accettazione di essa, con un gameplay che ne rispecchia l’ansia e la sensazione di fretta. Majora’s Mask riesce a raccontare la morte e tutte le sue sfaccettature in un modo incredibilmente dolce, facendoti sentire gioie e dolori dei personaggi, che qui sono il fulcro di storia e gameplay. Dungeon che non deludono mai, meccaniche che rendono le maschere ed i loro poteri il centro del gioco e sidequest davvero sentite, rendono questo gioco tendente alla perfezione.
Siamo in tempi recenti e Nintendo ci grazia non solo con la sua nuova console portatile, ma anche con uno dei suoi titoli di lancio: Breath of the Wild. Amato da critica e giocatori, non è altro che il primo The Legend of Zelda se fosse uscito oggi. Un’esperienza che mira principalmente all’esplorazione e all’avventura, che premia chi decide di scandagliare ogni centimetro di Hyrule e di sperimentare con le sue dinamiche e la sua fisica. Breath of the Wild riesce a sorprendere ogni volta che viene avviato, mostrando un segreto seguito da un altro segreto in una catena di sorpresa che non finisce mai e che regala sempre qualcosa. La sua trama richiama temi macabri come la morte, ma li tratta da lontano, come un ricordo sbiadito, e centra la sua focale sulla solitudine e sul sentirsi parte di un mondo vivo.
E voi cosa ne pensate? Credete in una rinascita? Per rimanere sempre aggiornati sulle notizie provenienti dal mondo del gaming, continuate a seguirci su Nasce, Cresce, Respawna.
Se l’articolo vi è piaciuto, leggete anche:
Finalmente è giunto uno dei periodi più attesi dell'anno: il Black Friday! Un'occasione imperdibile per…
Finalmente è giunto uno dei periodi più attesi dell'anno: il Black Friday! Un'occasione imperdibile per…
Dopo il successo di Tenet, Robert Pattinson e Christopher Nolan sono pronti a tornare a…
Momenti di follia nella notte tra lunedì e martedì per quanto avvenuto nell'autostrada A8 che…
Kadokawa Corporation, proprietaria di From Software, ha confermato ufficialmente le indiscrezioni su un tentativo di…
L’universo di Dune, con la sua complessità e la sua profondità, continua a espandersi. La…