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Top 6 NCR: le mappe più grandi dell’ultima decade

di Michele Messina

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Negli ultimi anni “bigger is better” è diventato un leitmotiv ripetuto ed a tratti opprimente, con decine di titoli che ne hanno fatto un mantra. Eppure, per quanto le dimensioni non siano sinonimo di qualità, un titolo con una mappa grande ed esplorabile dona sempre qualche soddisfazione. Scopriamo insieme allora quali sono i giochi con le mappe più grandi nell’ultima decade con la nostra Top 6 NCR.

Xenoblade Chronicles, X – 400km²

Sequel spirituale di Xenoblade Chronicles, X venne pubblicato nell’ormai lontano 2015 su Wii U e sviluppato da Monolith Soft. Xenoblade Chronicles X offre un vasto mondo da esplorare, con un ambientazione sci-fi decisamente ispirata. Tra combattimenti a piedi od alla guida di enormi mecha, avremo a che fare anche con mostri enormi e quasi un intero pianeta a disposizione. Stando alle stime, la mappa di Xenoblade Chronicles X raggiunge i 400km quadrati, una dimensione di tutto rispetto. Giusto per fare un esempio, scegliendo una delle mappe più conosciute di sempre, Xenoblade Chronicles X potrebbe ospitare ben 5 Los Santos.

 

xenoblade chronicles 3

xenoblade chronicles 3 (@screen youtube)

Tom Clancy’s Ghost Recon Wildlands – 450km²

Rilasciato nel 2017, Tom Clancy’s Ghost Recon Wildlands è forse una delle opere più grandi mai pubblicate da Ubisoft. Nonostante la qualità generale del titolo abbia lasciato molti giocatori insoddisfatti all’epoca dell’uscita, la mappa di Wildlands rimane tutt’ora molto apprezzabile. La mappa era piena di biomi, con un buon FOV per mostrare tutto anche dalla distanza, riuscendo a trovare anche qualche scorcio puramente “artistico”. Il problema principale di Wildlands fu la mancanza di veri contenuti, una sensazione che viene ulteriormente ampliata dalle dimensioni della mappa. Un vero esempio di potenziale sprecato in puro stile Ubisoft.

Death Stranding – 619km²

Opera prima di Kojima Production, Death Stranding è stato una dei capolavori di questa decade ed a farla da padrone sono proprio gli spazi aperti. L’opera di Kojima è stata additata in diversi modi, guadagnandosi anche il titolo di “re dei walking simulator”, ma resta un’esperienza videoludica innovativa. Proprio i paesaggi diventano così protagonisti del lungo vagare imposto al protagonista del titolo, spesso stracarico di casse e pacchetti vari. Death Stranding raggiunge comunque i 619km quadrati, una versione in scala dell’America da costa a costa. Una bella strada da fare tutta a piedi come spesso capita al povero Sam Porter, eppure una passeggiata in Death Stranding vale la pena farla.

 

death stranding

LA TOP 6 PROSEGUE NELLA PROSSIMA PAGINA

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