Quando si parla di “rimonta” e la si associa alla Champions League non si può non pensare alla magica notte del 10 aprile 2018. Allo Stadio Olimpico si affrontano Roma e Barcellona: la sfida, in qualunque altro contesto, fungerebbe da pura passerella per i blaugrana, vittoriosi per 4-1 nell’andata dei quarti di finale.
Tuttavia nella Capitale si respira un’aria diversa dal solito. La squadra di Eusebio Di Francesco sa bene di dover vincere con tre reti di scarto per compiere un’impresa leggendaria e staccare il pass per le semifinali. Così la partenza dei giallorossi è bruciante, spinta anche dal caloroso pubblico presente sulle tribune. Dopo appena sei minuti Dzeko sblocca il punteggio: 1-0 e, con tutta la partita ancora davanti, un terzo della missione è compiuto.
Il Barça non si scompone, rimane in piedi ma non crea grandi occasioni. Valverde invita i suoi alla calma e, fino al 12′ della ripresa, Messi e compagni riescono a soddisfare le richieste del tecnico. Al 57′ però Piqué atterra Dzeko in area di rigore. Dal dischetto va De Rossi: destro sicuro e rete del raddoppio. La mezz’ora finale ha poco a che fare con la razionalità. La Roma attacca alla disperata ricerca del gol-qualificazione.
A otto minuti dalla fine la chance arriva da calcio d’angolo: Ünder va dalla bandierina, la palla vola verso la testa di Manolas, il greco la spizza e ter Stegen non può nulla. Gli ultimi minuti vedono il Barcellona, tramortito e senza forze, provare a reagire, senza successo. La rimonta leggendaria della Roma è completata: 3-0 e qualificazione blindata.
La semifinale di Champions League di due anni fa tra Real Madrid e Manchester City è ricordata come una delle più scoppiettanti del nuovo millennio. La partita di ritorno vede i Blancos giocare in casa con l’obiettivo di recuperare il gol di svantaggio maturato nel 4-3 dell’Etihad otto giorni prima. Al Bernabéu Ancelotti si presenta con Valverde, Benzema e Vinicius Junior, lasciando in panchina Rodrygo.
La sfida non si sblocca nel primo tempo: poche occasioni e inglesi che sembrano in controllo del match. Nella ripresa il ritmo cambia decisamente: il Real attacca con convinzione alla ricerca del gol del pari. A rimpinguare il reparto offensivo degli spagnoli è proprio Rodrygo, inserito a poco più di 20′ dalla fine. Tuttavia, cinque minuti più tardi, è Mahrez a lasciare il segno: sinistro imprendibile e City in vantaggio.
La qualificazione sembra ormai indirizzata ma il n°21 con la “camiseta blanca” non sembra dare l’idea di demordere. A pochi istanti dall’inizio del recupero Rodrygo si inserisce in area di rigore e beffa Ederson con la punta. Passano pochi secondi e su un cross dalla destra lo stesso attaccante brasiliano salta e colpisce di testa, battendo nuovamente il connazionale: doppietta in due minuti e rimonta completata.
Ai supplementari dopo soli tre minuti Benzema è atterrato in area di rigore: dal dischetto il francese non sbaglia, regalando il gol del 3-1 ai suoi. Il City ci prova, gli uomini di Guardiola hanno anche una grossa occasione con Fernandinho. Il punteggio però non si muove: al Bernabéu si concretizza una delle rimonte più indelebili della storia della Champions League, firmata dal talento di Rodrygo Silva de Goes.
Come detto in precedenza, la Champions League 2018/19 ha visto il Liverpool trionfare in finale sul Tottenham. Se il percorso degli Spurs verso l’atto conclusivo è stato caratterizzato dalla rimonta nel finale sul campo dell’Ajax, non è da meno l’incredibile ribaltone verificatosi ad Anfield in occasione della semifinale di ritorno tra Liverpool e Barcellona. Facciamo un passo indietro…
Il match d’andata tra le due squadre si gioca al Camp Nou e i blaugrana, guidati da Messi (autore in quella partita del leggendario gol su punizione ad Alisson), vincono facilmente: 3-0. All’ultimo secondo però Ousmane Dembélé si divora la quarta rete: un errore che in quegli istanti non pare poter incidere ai fini della qualificazione…
Sei giorni più tardi ad Anfield Road si respira un’aria magica, simile a quella che un anno prima i tifosi della Roma avevano avvertito all’Olimpico, alla vigilia della clamorosa rimonta sul Barça. Esattamente come in quell’occasione dopo pochi minuti i padroni di casa vanno in vantaggio: rete di Origi al 7′. All’intervallo Klopp si gioca la carta Wijnaldum; in appena dodici minuti l’olandese realizza una doppietta storica che rimette in equilibrio il punteggio: 3-0 per il Liverpool nel match di ritorno, 3-3 nel totale.
I Reds ci credono e spingono di più. Al 79′ hanno a disposizione un calcio d’angolo, passato anche questo alla storia: Alexander-Arnold si accorge della dormita della difesa del Barcellona, batte velocemente, pesca Origi completamente solo in area di rigore. Il belga non può sbagliare: 4-0, rimonta completata. “Può succedere solo ad Anfield. È successo ad Anfield”. Con queste parole Massimo Marianella riuscì a descrivere perfettamente l’incredibilità di quanto accaduto: una delle rimonte più iconiche nella storia della Champions League.
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