Attualità

Tiziano Pellonara, la storia incredibile del clochard diventato ricco

La storia che state per leggere è una di quelle che potrebbero benissimo ispirare un film da Oscar. Siamo a Jesi, in provincia di Ancona: qui vive Tiziano Pellonara, ex operaio che ha deciso di licenziarsi a 7 anni dalla pensione per accudire sua madre. Quando i soldi finiscono, il signor Pellonara non riesce a trovare una nuova occupazione e finisce per strada, dove inizia a chiedere l’elemosina per sopravvivere. A Jesi è conosciuto come “l’uomo col capello volante“, quello che vedi tutti i giorni al solito semaforo e che cerca di portare un po’ di allegria con cartelli satirici e spettacolini a bordo strada. La comunità gli vuole bene e qualche benefattore lascia ogni giorno dei soldi per permettergli di andare avanti.

Come riporta Il Corriere della Sera, la vita di Tiziano Pellonara cambia drasticamente nel 2020 quando decide di spendere parte dei soldi che gli sono stati donati nell’acquisto di un “Gratta e vinci“. La Dea Bendata per una volta sorride al 63enne, che con estremo stupore scopre di aver vinto quasi 300mila euro. Nel biglietto c’è finalmente la possibilità di lasciare quel semaforo dove chiede l’elemosina e la speranza di ricominciare a vivere di nuovo.

Le vicissitudini di Tiziano Pellonara

Tutto è bene quel che finisce bene, direte voi. E invece il signor Pellonara non ha ancora fatto i conti con l’invidia delle persone a lui vicine. Un suo parente denuncia la vincita asserendo che quei soldi sarebbero usati indebitamente da terze persone. La Procura di Ancona sequestra gli assegni circolari con cui l’ormai ex clochard stava cercando di ripartire insieme a sua madre e alla fine è costretto a tornare di nuovo in strada.

Tiziano Pellonara non si arrende, sa che quella vincita è la chiave per un nuovo inizio e non soltanto per lui. Grazie al suo avvocato Marco Polita, che per altro è stato anche Sindaco di Jesi, comincia una lunga battaglia legale per dimostrare la sua innocenza e sbloccare gli assegni. Alla fine ha avuto ragione lui: oggi il giudice ha accolto il ricorso e ha ordinato alla Procura di sbloccare gli assegni circolari sequestrati in precedenza.

Ora il signor Pellonara è pronto, stavolta per davvero, a lasciarsi alle spalle la vita di stenti e il semaforo che per troppo tempo ha chiamato casa. La cifra vinta gli permetterà di vivere in tranquillità fino alla fine dei suoi giorni, ma ciò non gli impedisce di pensare a chi invece non ha avuto la sua stessa fortuna. Per questo motivo ha deciso di donare una parte del suo patrimonio alla Caritas che tanto l’ha aiutato quando era lui ad averne bisogno.

Un gesto che sicuramente porterà beneficio a tanta gente e che dimostra come la ricchezza non sia solo questione di soldi ma anche e soprattutto di spirito.

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Alessandro Colepio

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