fbpx Thor: Love and Thunder, l’analisi della trama del film: il futuro del tuono
Cinema & Serie TV

Thor: Love and Thunder, l’analisi della trama del film: il futuro del tuono

di Nicolò Bacchi

Condividi con chi vuoi

Uscito al cinema il 6 Luglio, Thor: Love and Thunder è senza dubbio il miglior film dedicato al dio del tuono. Tra alti e bassi, la saga del dio norreno ha infatti subito un netto cambiamento dopo il finale. Come abbiamo scritto nella recensione il viaggio di Thor ha subito una notevole spinta, avvicinandolo anche all’agognata metà, la pace con sé stesso. Senza perdere altro tempo, ecco quindi l’analisi del film, a cura di NCS.

Attenzione: contiene spoiler su Thor: Love and Thunder. Se non hai visto il film, ti sconsigliamo di proseguire nella lettura.

Il destino della Potente Thor

Quale futuro attende la Potente Thor interpretata da Natalie Portman? È questa la domanda che molti fan si sono posti dopo i titoli di coda, quando hanno visto Jane Foster incamminarsi verso il Valhalla guidata da colui che tutto vede, Heimdall. La morte dell’eroina, ripresa dalla saga fumettistica della Mighty Thor scritta da Jason Aaron, lascia molti dubbi e poche risposte circa il suo destino, che appare ora incerto.

Difficilmente i Marvel Studios decideranno infatti di privarsi (nuovamente) del talento della Portman, specialmente ora che una vera e propria girls revolution sta stravolgendo la formazione degli Avengers. Certo, l’apparente morte corona una tragica vicenda in maniera forte e ricca di pathos, escludendo quindi l’umorismo che permea invece il resto del film; ma come ben sappiamo la fine, per un personaggio, arriva solo quando il suo attore si stanca del ruolo.

 

Thor

 

Seguendo la strada intrapresa dai fumetti, quindi, Jane Foster dovrebbe diventare la nuova valchiria, dotata di poteri legati al sovrannaturale e alla morte, potendo percepire la vicinanza dell’ossuta signora alla vittima designata. Se invece dovesse tornare in futuro nuovamente dei panni della Potente Thor, la strada si fa molto più incerta, dato che i Marvel Studios avrebbero campo libero sul personaggio. Questa strada è però difficilmente percorribile, perché Mjolnir, colui che dava i poteri a Jane, è tornato nelle mani di Thor, che ora può contare anche su una nuova aiutante.

Thor tornerà, ma quando?

Mentre la discussione sul futuro della controparte femminile è relegato a poche e semplici possibilità, lo stesso non si può dire per il Thor che abbiamo imparato ad amare. Il ritorno del dio del tuono è stato infatti anticipato dalla scritta apparsa alla fine del film, ma non è chiaro quando questo dovrebbe accadere; senza contare che ora il dio norreno ha ceduto alle lusinghe di Jonathan, lasciando Stormbreaker nelle mani della nuova spalla Love. In questo modo non si è solo riunito con il proprio martello, ma ha anche perso il potere del bifrost.

Riguardo al futuro, la scena mid-credit lascia ben poco spazio all’immaginazione. Presto o tardi, Thor sarà costretto a fronteggiare il figlio di Zeus, Hercules, che sembra determinato a dargli la caccia e punirlo per l’offesa compiuta nei confronti del padre. Chissà che al suo fianco non possa quindi tornare anche il fratello Loki; scopriremo presto se i due si incontreranno ancora, dato che un incontro sarà possibile probabilmente solo all’interno della serie dedicata al dio dell’inganno su Disney+.

Nel più ampio futuro del MCU non è ben chiaro invece quando potremo rivedere il dio. Come accaduto nella precedente pellicola stand-alone, anche in questo caso il tutto si ambienta ben lontano dai classici lidi della casa delle idee. Un universo quasi a parte, con ben pochi collegamenti alla saga principale. Tra tutti i personaggi, Love sembra quindi quella destinata a maggior gloria; la giovane proprietaria di Stormbreaker potrebbe infatti diventare membro degli Young Avenger, completando così una formazione a cui mancano grandi individualità. Ancora più che per Jane Foster infatti le strade per il futuro sono tutte da scoprire, visto che il personaggio è stato creato da zero per la storia.

Tutto molto bello, o forse no

È ingiusto però parlare soltanto del futuro dimenticandoci del presente. In questo caso abbiamo infatti immaginato come potranno evolversi i personaggi dopo il film, lasciando da parte il film stesso. Oltre alle caratteristiche negative messe in evidenza nella nostra recensione, infatti, la pellicola presenta anche evidenti problemi legati ai personaggi. In particolare Gorr, che nonostante il geniale piano che lo porta a combattere per Eternità, viene convinto che la sua lotta sia sbagliata, e che dopotutto basterebbe chiedere indietro la figlia scomparsa. Troppo facile, un finale più epico avrebbe sicuramente cambiato il giudizio sul film e sul villain.

A voler essere pignoli, il film non descrive in maniera troppo approfondita neppure la figura di Eternità; ma con molta probabilità questa scelta è da imputare a Marvel, che ha deciso di giocare in futuro questa (pesante) carta.

L’altro grande problema è Valchiria, la cui presenza nel film diventa utile soltanto per gag comiche e poco altro. Persino Korg ha una maggiore importanza ai fini della trama, e ricordiamo che il simpatico alieno viene distrutto a metà film. Perché aggiungere un personaggio se poi questo non ha senso di esistere? Domande a cui solo Taika Waititi può rispondere, anzi forse nemmeno lui!

 

 

Per rimanere sempre aggiornati sulle news provenienti da tutto il mondo, restate connessi su Nasce, Cresce, Streamma!

Forse potrebbe interessarti anche:

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Condividi con chi vuoi