Ci siamo! Eccoci finalmente giunti al nuovo episodio di The Witcher Story, la nostra rubrica interamente dedicata all’universo e alla lore dietro a The Witcher. Un viaggio straordinario, che ci ha portato a conoscere più a fondo lo straordinario mondo nato dalla penna di Andrzej Sapkowski e che, proprio oggi, giungerà alla sua conclusione, dal momento che questo sarà il nostro ultimo episodio. Preparatevi, quindi, perché si tratterà di un episodio davvero imperdibile.
Come anticipato nel corso della precedente puntata, infatti, in questo articolo ci dedicheremo all’analisi di due realtà fondamentali all’interno della lore di The Witcher: i maghi e, ovviamente, gli strighi. I famigerati ed enigmatici Witcher. Due figure complesse e a loro modo uniche, caratterizzate da poteri e doni che, talvolta, possono rivelarsi in realtà delle vere e proprie maledizioni. Allacciate le cinture, dunque, si parte!
Come spiegato durante il primo episodio della nostra rubrica, l’esistenza della magia nel mondo di The Witcher si deve essenzialmente alla cosiddetta Congiunzione delle Sfere, l’evento catastrofico descritto come la collisione fra diversi mondi e realtà. Proprio a seguito della Congiunzione, quindi, che sarà anche la principale causa dello sbarco degli Uomini nel Continente, assisteremo alla comparsa della magia e dei primi maghi. Quindi all’incirca 1500 anni prima dell’inizio degli eventi narrati all’interno della saga.
In particolare, la magia nel mondo di The Witcher è descritta come la capacità di saper manipolare i quattro elementi naturali e il potere del caos. Tra i quattro elementi naturali (terra, aria, acqua e fuoco) il più potente e pericoloso è il fuoco, in quanto può condurre facilmente alla morte se non controllato a dovere. Attraverso tale capacità, i maghi sono quindi in grado di lanciare incantesimi, che si rivelano essere armi eccezionali contro la maggior parte dei nemici. Un potere che li renderà in alcuni casi delle vere e proprie figure di spicco nei giochi di potere dei vari Regni. Oltre a questo possono anche guarire ferite, creare illusioni e cimentarsi in diverse arte magiche come ad esempio la telepatia e la telecinesi.
Il primo mago ricordato a fare la comparsa nel mondo è Jan Bekker. Jan Bekker ricoprirà un ruolo fondamentale all’interno della storia del mondo di The Witcher. Sarà proprio lui, infatti, il primo umano che riuscirà a controllare il potere magico attraverso la scoperta delle Forze, ovvero le fonti di magia.
Quasi contemporaneamente alla comparsa dei primi maghi nel Continente assisteremo dunque anche alla nascita delle Scuole di Magia. Le Scuole di Magia sono per l’appunto dei luoghi dove i maghi e le maghe vengono istruiti all’uso della magia e del suo controllo. Tale obiettivo, tuttavia, può essere conseguito solo a seguito di un duro addestramento, motivo per cui non tutti coloro che possiedono dei poteri magici diventano alla fine dei veri e propri maghi.
Nel corso di tale addestramento, dunque, maghi e streghe saranno impegnati in lezioni giornaliere e, talvolta, gli verrà chiesto di superare delle prove. Nella saga di The Witcher, veniamo inoltre a conoscenza che ogni mago e maga deve rispettare dei precisi canoni di bellezza, dal momento che anche questa può essere un’arma di persuasione e convincimento. I doni della magia e della bellezza, tuttavia, possono per loro talvolta rivelarsi delle vere e proprie maledizioni.
Nella totalità dei casi, infatti, maghi e maghe sono sterili, caratteristica che condividono proprio con gli strighi, come vedremo in seguito. Se quindi è vero che spesso sono uomini e donne belli e potenti, dall’altro lato essi non possono riprodursi e creare vita. Un caratteristica che, talvolta, può dunque rivelarsi una vera e propria maledizione, come vediamo nella storia di Sapkowski attraverso la figura di Yennefer. Maga dotata di estrema bellezza e di un alto livello di potere, il principale obiettivo di Yennefer nei suoi anni di vita sarà infatti proprio quello di riuscire a trovare una cura a questa sua particolare “malattia”.
Nel mondo di The Witcher, una particolare importanza è assunta poi dalla Confraternita dei Maghi. Tale organizzazione, di cui la stessa Yennefer fa parte, è descritta come un gruppo formato dai più talentuosi maghi del Continente, molti dei quali sono delle vere e proprie figure di spicco del panorama politico. È un’organizzazione propria dei Regni Settentrionali, da cui provengono tutti i maghi che ne fanno parte.
Particolarmente rilevante è proprio il ruolo della Confraternita all’interno della realtà politica di The Witcher. Il suo scopo, infatti, è quello di indirizzare i vari componenti del suo gruppo nelle varie corti reali, così da poter controllare l’operato dei regnanti e, talvolta, influenzarlo con il loro potere decisionale. Per tale motivo, molti degli esponenti della Confraternita sono o sono stati in passato Consiglieri di diversi re. Quindi, si può facilmente affermare che i maghi e le maghe della Confraternita ricoprono un ruolo di prim’ordine all’interno del panorama politico della saga.
Essi si dividono in due fazioni: coloro che fanno parte del Capitolo e coloro che fanno parte del Concilio. Il Capitolo è la fazione più importante e numerosa, dal momento che è quella che prende le decisioni, mentre il Concilio è la camera minore, ma anche quella esecutrice. Spesso, i membri delle due fazioni possono trovarsi in conflitto su diversi temi. Anche all’interno della Confraternita, quindi, vigono delle meccaniche determinate da particolari giochi di potere. In seguito al cosiddetto Colpo di Thanedd, il golpe avvenuto per opera dei maghi di Nilfgaard, la Confraternita dei Maghi verrà sostituita con la Loggia delle Maghe. Un’organizzazione che, a differenza delle precedente, include solo membri donne, molte delle quali provenienti anche dall’Impero Nilfgaardiano.
Tuttavia, gli uomini non saranno gli unici a dimostrare di saper dominare il potere magico. Nella lore di The Witcher, infatti, anche all’interno del popolo elfico vediamo la presenza di individui dotati di potenziale magico, che vengono comunemente chiamati Aen Saevherne. Questi Elfi hanno a disposizione un potere magico più alto di quello di qualunque mago umano e possiedono inoltre altre incredibili capacità. Tra queste, ad esempio, ci sono la preveggenza, la possibilità di viaggiare attraverso i vari mondi e quella di piegare lo spazio e il tempo. Poteri che, all’interno della saga di Sapkowski, andranno a caratterizzare il personaggio di Ciri. Una ragazza che, pur non essendo una vera e propria maga, dimostrerà di possedere un potenziale magico a dir poco smisurato.
Come ampiamente spiegato all’interno della storia, infatti, la Principessa Cirilla altro non è che l’ultima discendente di Lara Dorren, un antica appartenente degli Aen Saevherne, dalla quale ha ereditato il cosiddetto Sangue Ancestrale. Dopo essersi innamorata di un umano, Lara Dorren trasferirà infatti tale “gene magico” alla sua progenie, che via via verrà tramandato negli anni a tutti i discendenti. Una linea di sangue di cui proprio Ciri rappresenta l’ultimo tassello.
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