Minecraft per la cultura? Perché no. All’interno del famoso videogioco è possibile entrare infatti in una grandissima biblioteca, all’interno della quale si possono leggere oltre 200 articoli censurati nel mondo reale.
Minecraft decide di aderire all’iniziativa di Reporter senza frontiere a favore della libertà di informazione e di stampa. La particolare iniziativa ha permesso di creare una grandissima biblioteca virtuale, all’interno del famoso videogioco, che permette agli utenti di leggere oltre 200 articoli che nel mondo reale sono sottoposti a censura. “The Uncensored Library” è composta da 5 aree diverse, ognuna dedicata ai paese vittima di censura (Messico, Vietnam, Arabia Saudita, Egitto e Russia). L’idea alla base del progetto è molto semplice: questi 5 paesi censurano i contenuti, ma, almeno al momento, nella finzione videoludica non hanno alcun potere.
Ognuna di queste 5 aree è rappresentata anche da altrettanti giornalisti vittime di censura. Questi sono: Jamal Khashoggi per l’Arabia Saudita, Yulia Berezovskaia per la Russia, Nguyen Van Dai per il Vietnam, Javier Valdez per il Messico e Mada Masr per l’Egitto. La biblioteca raccoglie le versioni inglesi ed originali dei diversi articoli ed il catalogo risulta attualmente in crescita. “L’idea ci è venuta perché avevamo fatto una campagna simile” ha spiegato Kristin Bässe, “Sempre con l’idea di usare i media per superare i limiti della censura avevamo creato “The Uncensored Playlist” sfruttando lo streaming audio”.
Minecraft rappresenta oggi uno dei giochi più venduti della storia, con oltre 200 milioni di copie vendute e 500 milioni di utenti. È un mondo virtuale fatto di “cubetti”, in cui gli utenti devono sostanzialmente estrarre risorse e utilizzarle per le loro costruzioni. L’unico limite a ciò che si può creare è la creatività del giocatore stesso! Sviluppato originariamente da Markus Persson e dal suo studio Mojang, il videogioco (insieme a tutto lo studio) è stato poi acquistato da Microsoft nel 2014 per 2,5 miliardi di dollari. Microsoft ha realizzato, in seguito, anche una versione per le scuole, promuovendolo come strumento educativo.
Gli utenti, dieci giorni dopo il lancio, hanno scaricato circa 30 mila volte i contenuti della biblioteca, tra questi figurano anche persone degli Stati vittime di censura. I creatori, dal momento dell’uscita ad oggi, hanno già aggiunto nuovi articoli, e Reporter senza frontiere punta ad aggiungere anche testi da altri Stati.
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di Antonio Stiuso
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