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The Plane la recensione: Tra responsabilità e redenzione

Dal 25 gennaio è disponibile nelle sale The Plane, di Jean-François Richet, regista che ha diretto di film come Nemico pubblico N.1- L’istinto di morte Assault on Precint 13. Torna nelle sale con un nuovo thriller d’azione che vede come protagonisti Gerard Butler (Attacco al potere 3, Greenland) e Mike Colter (Luke Cage, Evil).

The Plane: La trama

A Singapore un aereo è pronto a partire il giorno di capodanno, trasportando all’interno 14 passeggeri, incluso un estradato accusato di omicidio di nome Louis Gaspare (Mike Colter). A pilotare l’aereo c’è il pilota e comandante scozzese Brodie Torrance (Gerard Butler), volenteroso di tornare dalla figlia in California appena finito il volo. Ma dopo essere stati colpiti da un fulmine durante una perturbazione, Torrance è costretto a fare un atterraggio di fortuna sull’isola di Jolo nelle Filippine, dove è teatro una guerra tra i separatisti e l’esercito. Mentre Torrance Gaspare sono in esplorazione in cerca di aiuto, tutto l’equipaggio dell’aereo viene preso in ostaggio, e toccherà al duo liberarli e trovare un modo per fuggire dall’isola.

 

The Plane: La sopravvivenza e il dovere

L’isola in cui si svolge la vicenda è rappresentata come un luogo decadente e devastato dalla guerra, con edifici distrutti e abbandonati. Il regista Richet vuole portare la storia nella maniera più realistica possibile, non solo nelle ambientazioni, ma anche nelle situazioni sia di tensione, che quelle d’azione. Il protagonista interpretato da Gerard Butler non è sorprendentemente un eroe al testosterone come di solito si trova a fare, ma molto più dedito alla responsabilità di portare il suo equipaggio in salvo. Il suo passato come pilota per l’esercito inglese, sembra infatti un espediente per prepararlo più psicologicamente, che fisicamente. Il compito dell’uomo d’azione tocca infatti a Mike Colter, che trova nel salvare gli ostaggi un modo per redimersi dopo quello di cui è stato responsabile durante il suo servizio nella regione straniera francese.

 

 

Il lato tecnico di “The Plane”

Il regista Jean-François Richet torna con il genere che lo ha caratterizzato, il thriller d’azione, e lo porta girando con movimenti di macchina e piani sequenza che dimostrano la bravura di chi è dietro la macchina da presa; le scene di azione sono girate in maniera comprensibile, non censurando i colpi che i personaggi prendono nel film. Anche il montaggio è molto buono tenendo un ritmo costante per tutta la durata della pellicola, con una sequenza iniziale con l’aereo all’interno della perturbazione che riesce a portare in alto la tensione, giocando molto con l’assenza di luci e i forti rumori dovuti all’aereo danneggiato.

 

I problemi riscontrati

Purtroppo questo film non è esente da difetti. La storia è fin troppo semplice e non porta alcun colpo di scena particolare, facendo intuire allo spettatore l’andamento della vicenda da quasi metà film. La CGI dell’aereo durante le sequenze di volo è mediocre, rovinando l’atmosfera reale che si vuole ricreare. Anche il protagonista è un difetto del film, rappresentato come un eroe sempre pronto a sacrificarsi per il bene altrui, un personaggio che  risulta molto poco credibile, perlomeno in un contesto così reale.

 

 

Considerazioni finali

The Plane è un film che nonostante i suoi difetti sa intrattenere, con molti elementi che fanno ricordare il cinema d’azione anni 70′. Se si guarda questo film tenendo fuori qualsiasi tipo di contesto politico presente, potrà intrattenervi senza annoiarvi per tutta la sua durata (1h 47min), con un Butler in un ruolo diverso dal solito e un Mike Colter con la sua forte presenza scenica.

PRO

  • Lato tecnico ottimo, con regia, fotografia e montaggio solidi;
  • Durata buona, che non fa annoiare.

CONTRO

  • CGI mediocre;
  • Storia troppo semplice;
  • Protagonista anticlimatico.

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Andrea Cortese

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