Tutti ci ricordiamo di quando, ormai 8 anni fa, la PlayStation 4 ha fatto la sua comparsa sul mercato. La nuova generazione di console era all’epoca bisognosa di mostrarsi in tutto il suo splendore. La nuova arrivata di casa Sony necessitava di un’opportunità per mostrare i muscoli, qualcosa di più potente di un semplice palcoscenico. Fu per rispondere a quest’esigenza che venne mostrato un titolo, The Order: 1886.
Un comparto grafico a dir poco eccellente, colori come non si erano mai visti, una cura per i dettagli eccelsa, il tutto corredato da un’atmosfera tetra e fosca difficile da dimenticare. Raramente occasione si rivelò migliore, Sony aveva, per tramite di Ready at Dawn, dato vita ad una creatura capacissima di mostrare tutte le potenzialità della nuova generazione.
Ma la forma non sempre è sostanza. Una creatura non deve solo mostrarsi bella e affascinante, il pubblico è sovrano e desidera molto di più. The Order: 1886, infatti, dopo il lancio ricevette una tiepida accoglienza. Era bello, indubbiamente, affascinante e portava con sé dei punti di interesse niente male, ma questo non bastava. I giocatori erano affamati di storie longeve oltre che accattivanti, in questo il titolo di Ready at Dawn era assai carente. Nemmeno sei ore di gameplay per completare l’opera. Una così breve durata fece storcere il naso a molti, moltissimi videogiocatori. Ma, tristemente, i problemi non finiscono qui.
Il titolo più venduto della storia è Minecraft e ci sarà un perché. Cosa è possibile fare in Minecraft? Verosimilmente, qualsiasi cosa. La giocabilità è portata all’ennesima potenza! Questo è, infatti, uno dei fattori più importanti che concorrono al successo di un titolo. Quanto è giocabile The Order: 1886? Poco, purtroppo un altro dei fianchi scoperti del titolo era appunto la scarsa possibilità dei videogiocatori di influire sullo svolgimento dei fatti narrati.
A causa di tali note dolenti, il titolo cadde nel dimenticatoio. Altre IP si affacciavano sugli scaffali e molte si apprestavano a guadagnarsi un posto nella memoria degli utenti, eppure… Un tarlo s’era innestato nella mente di molti. Seppur breve, seppur poco interattivo, seppure eccessivamente discusso, The Order: 1886 era bello. Era maledettamente bello! Ma non solo, la scarsa longevità aveva fatto infuriare i più proprio perché la trama si mostrava assolutamente affascinante.
Non solo era riuscito a mostrare le potenzialità della console, erano venute prepotentemente fuori anche le proprie di qualità. È proprio alla luce di queste che i difetti sopraelencati si rivelavano macigni da digerire. Le peripezie di Sir Galahad, dell’Ordine, l’oscura ambientazione non avevano fatto altro che scoperchiare il vaso di Pandora. Il palato dei gamer ormai era stato stuzzicato, a molti non è andata giù l’ingloriosa fine alla quale il titolo è andato incontro. Negli anni si è alzato sempre più il numero di tutti coloro che non hanno mai smesso di nutrire la speranza in un seguito.
Piove sul bagnato però… La notizia che Sony ha rinnovato il marchio potrebbe non essere una colomba bianca ma l’ennesimo corvo nero. Una cattiva notizia ben mascherata. Il rinnovo del marchio infatti non è altro che una mossa di rito che le aziende compiono solo per mantenere i diritti di un IP. Dobbiamo inoltre tenere a mente che Ready at Dawn è stata acquisita da Facebook nell’estate del 2020. La software house attualmente si sta occupando dello sviluppo di Lone Echo II, un titolo VR per dispositivi Oculus.
L’informazione dataci dal WIPO, ovvero il World Intellectual Property Organization – Organizzazione Mondiale per la Proprietà Intellettuale, ci conferma solamente che i diritti di The Order: 1886 sono ancora in mano a Sony. L’azienda produttrice di PlayStation è libera di affidare il marchio ad un nuovo diverso team di sviluppo ma, almeno per il momento, nulla sembra lasciar presagire una mossa in tal senso. Toccherà mettersi l’anima in pace e abbracciare una paziente attesa…
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di Vincenzo Del Bello
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