di Riccardo Rizzo
“The Legend of Zelda: Tears of the Kingdom” è senza ombra di dubbio la punta di diamante di Nintendo per questo 2023. Il gioco, previsto per il 12 maggio, durante l’ultimo Nintendo Direct è tornato a mostrarsi con un trailer di gameplay davvero molto interessante.
The Legend of Zelda: Tears of the Kingdom sembra bellissimo
“The Legend of Zelda: Tears of the Kingdom” è uno dei pochi seguiti diretti della serie. Sequel diretto di quel capolavoro di “Breath of the Wild“, l’ultima fatica di Nintendo sembra condividere vari aspetti con il suo predecessore, al netto ovviamente di alcune interessanti novità, di cui, però, sappiamo ancora poco e nulla.
Sicuramente la novità che più salta all’occhio è la presenza di gigantesche isole volanti che ora dominano i cieli di Hyrule. La mappa, già vastissima nel capitolo precedente, qui sembra assumere molta più verticalità. Questo grazie anche ad alcune nuove introduzioni come l’aliante, quella che sembra essere una mongolfiera ed un velivolo rudimentale. Di quest’ultimo in particolare è presente anche una controparte terrestre. Non sappiamo, tuttavia, se sarà possibile creare manualmente questi veicoli o se saranno già presenti nel mondo di gioco.
Durante il trailer vengono mostrati anche nuovi nemici, come ad esempio un golem di pietra, dei nemici alati e perfino un Ghidorah di fuoco. È stata annunciata anche una Collector’s Edition, che include una copia del gioco, uno steelbook esclusivo, un artbook, un set di quattro spillette e un poster di metallo Icon Art. Al momento non sappiamo ancora il prezzo di quest’edizione, ma nelle scorse ore Nintendo ha confermato i 69,99€ per l’edizione Standard.
Una storia tratti epici e misteriosi
In generale comunque il trailer rimane molto criptico, soprattutto per quanto riguarda la trama. A riguardo negli ultimi mesi sono sorte svariate teorie sulla storia di “The Legend of Zelda: Tears of the Kingdom“. Tutte vertono principalmente sul fattore della ciclicità. Un fattore, questo, presente anche nel logo con un netto richiamo all’uroboro. Il simbolo rappresenta un serpente che, disposto a cerchio, morde la sua stessa coda, creando una continuità tra il suo l’inizio e la fine. Nel logo, ma anche in svariate architetture del gioco, è presente un simbolo molto simile: due serpenti che si mordono la coda a vicenda.
Queste teorie vedono quindi questo capitolo sia come l’inizio che come la fine della storia di Link. “The Legend of Zelda: Breath of the Wild” è collocato come ultimo capitolo nella timeline della serie. De facto quindi “Tears of the Kingdom” è ora l’ultimo tassello della complessa linea temporale. Tuttavia, la presenza delle isole volanti e dei collegamenti tra lo stile di Link e la leggenda del Rito con la fisarmonica narrata da Kass, fanno pensare alla presenza nel gioco del viaggio nel tempo.
L’abbigliamento di Link in alcune fasi di gioco ricorda infatti quello dell’Eroe dai capelli lunghi della storia di Kass, vissuto 10.000 anni prima gli eventi di gioco. Le isole volanti, invece, sono presenti solo in un altro capitolo della serie: “Skyward Sword“, il primo titolo nella timeline. Nel capitolo del 2011, invero, erano presenti alcuni richiami ad una civiltà pregressa, come ad esempio le tecnologie arrugginite del deserto. Che sia proprio “The Legend of Zelda: Tears of the Kingdom” a narrare gli eventi antecedenti alla creazione di Oltrenuvola?
Per scoprire la verità, purtroppo, non possiamo fare altro che aspettare l’uscita del gioco, prevista per il 12 maggio 2023 in esclusiva su Nintendo Switch. Nel mentre vi ricordiamo di continuare a seguirci qui sulle pagine di Nasce, Cresce, Respawna per rimanere sempre aggiornati su tutto il mondo del gaming. Se l’articolo vi è piaciuto leggete anche:
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