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The Last Of Us: quali sono le differenze tra videogioco e serie TV?

L’annuncio della trasposizione televisiva di “The Last of Us” sconvolse i fan, bloccati tra emozione e preoccupazione, proprio a causa del forte affetto verso l’opera originaria. Malgrado ciò, era ovvio fin da subito che una fedeltà assoluta sarebbe stata poco sensata e oltremodo infattibile. Questo perché la narrazione dell’originale “The Last of Us” si piega ad esigenze prettamente ludiche che richiedono una rielaborazione per un adattamento televisivo. Ma vediamo insieme quali sono le reali differenze tra i due prodotti. Vi avvertiamo della presenza di eventuali spoiler sulla trama del videogioco e sul primo episodio della serie.

“The Last of Us”: genesi di un capolavoro

Nel 2013, ormai 10 anni fa, l’azienda videoludica Naughty Dog creava uno dei videogiochi più amati degli anni a venire. Questo non solo per le innumerevoli qualità tecniche, dal gameplay responsivo alla grafica mozzafiato, ma anche per un’incredibile storia portata in scena con maestria. Fu proprio Neil Druckman, ora tra gli sceneggiatori della serie, ad offrire al pubblico una storia adulta, profonda, matura, che non aveva nulla da invidiare ai prodotti televisivi dell’epoca. Tuttavia, come già detto, i paragoni tra le due opere sono inevitabili, e già dal primo episodio si notano alcuni cambiamenti rispetto al videogioco.

Partendo dall’incipit dell’episodio, ci viene mostrata un’intervista fatta all’epidemiologo Neuman su eventuali epidemie future che potrebbero mettere in crisi la razza umana. Egli mostra la propria preoccupazione non verso virus o batteri, bensì verso i funghi, descritti come ben più invasivi e pericolosi. Parte che serve per introdurre ai nuovi spettatori quale sia la causa del male che affligge il mondo in cui è ambientata la storia, ma totalmente assente, almeno in questa forma, nella controparte videoludica.

 

Incipit uguali con sfumature diverse

Proseguendo nella parte iniziale notiamo un approfondimento maggiore riservato ai personaggi protagonisti: Joel e sua figlia Sarah. L’approfondimento è dedicato alla loro quotidianità, come il lavoro di Joel, la vita scolastica di Sarah e il loro rapporto (seppur rapido e dimenticabile) con parte del vicinato. Rispetto al videogioco, questo excursus fornisce un’immagine chiara del rapporto tra i due, che risulta simile, ma con qualche differenza. Joel ci viene ritratto come un padre presente e affezionato ma che sta ancora imparando ad avere a che fare con la paternità, non riuscendo a coniugare la vita lavorativa e quella genitoriale alla perfezione. Caratteristica solo subodorata nel prodotto videoludico.

Basti pensare che Sarah, per il compleanno del padre, non gli regala un orologio nuovo come nel videogioco, ma gli fa riparare quello che già aveva. Quasi a sottolineare un rapporto che vede la figlia occuparsi del padre tanto quanto lui di lei. Inoltre, lei viene presentata come personaggio rilevante inducendo nello spettatore che non conosce i risvolti del videogioco, la possibilità che questo personaggio sia degno di uno sviluppo. In realtà Sarah morirà verso la metà del primo episodio, e in questo le differenze sono davvero poche, il dolore di Joel per la perdita appena subita è struggente, degno del videogioco. Momento in cui capiamo di aver sottovalutato le capacità interpretative di un attore come Pedro Pascal, molto più simile a Joel di quanto potessimo immaginare.

 

“The Last of Us”: Outbreak Day

Un’ulteriore differenza risiede nell’epoca in cui è ambientata la serie. Se nel videogioco l’outbreak day è collocato nel 2013, nella serie l’inizio dell’apocalisse è collocato nel 2003, con un balzo temporale di 20 anni che ci trasporta nel 2023, in un presente alternativo a quello che viviamo. Di seguito assistiamo alla realtà post-apocalittica, con un protagonista fortemente cambiato ed indurito dal tempo e dagli anni, ormai dedito al lavoro di contrabbandiere, attività che viene eviscerata meglio rispetto al videogioco, mostrandoci gli affari di Joel, tra spaccio di stupefacenti e attività simili. Anche queste parti sono assenti nella trama videoludica, sottintendendo il lavoro criminale del protagonista ma non presentandolo mai chiaramente.

 

Un rapporto “diverso”

Nell’episodio iniziale, come nel prologo del videogioco facciamo la conoscenza di Tess, la quale nel prodotto originale viene presentata come una sorta di fidata amica e compagna del nostro protagonista, una collega diciamo, nella serie invece pare che i due abbiano un rapporto non solo “lavorativo” bensì emotivo. Ritratti come particolarmente affezionati l’uno all’altra, tanto da potersi concedere il “lusso” di dormire insieme. Si deduce che nutrano qualcosa che vada oltre la semplice amicizia, e sarà molto interessante vedere la reazione di Joel alla sua prossima perdita con presupposti narrativi leggermente diversi.

L’incontro tra Joel ed Ellie

Ulteriori differenze risiedono nelle motivazioni che portano all’incontro tra Joel ed Ellie. Motivazioni che in realtà sono abbastanza simili ma con qualche eccezione. In entrambi i casi il tutto si basa su un affare andato male nelle attività da contrabbandieri di Joel e Tess, affare collegato al gruppo terroristico conosciuto come “Luci” che porterà una sanguinante Marlene (capo delle Luci) a chiedere ai due criminali di scortare Ellie in un determinato luogo. In effetti i presupposti narrativi di entrambi i prodotti sono esattamente questi. Ma c’è qualche differenza.

Nella serie Joel cerca una batteria per far funzionare un furgone e poter partire alla ricerca del fratello Tommy, il quale non risponde più da settimane ad alcun messaggio radio. Sarà proprio la preoccupazione per il fratello che porterà il nostro protagonista ad incontrare Ellie ed intraprendere questo viaggio. Quindi se in entrambi i casi tutto è fatto per un tornaconto personale, nella serie le motivazioni di Joel sono più “emotive”, nonostante la brutalità del personaggio perfettamente coerente con la controparte videoludica.

 

Conclusioni su The Last of Us

Leggermente diversa è il personaggio di Ellie, la quale nonostante lo scarso minutaggio, mostra la sua diversità più nello sguardo dell’attrice che nella sua interpretazione. Bella Ramsey fornisce una performance notevole e perfettamente in linea con il personaggio originale. Ciò che risulta differente è la gamma di modalità espressive che poco ha a che fare con il volto ben noto ai fan. In ogni caso l’attrice ha convinto a pieno superando le aspettative.

Ovviamente nel resto dell’episodio c’è qualche altra differenza che spicca. Come la scena in cui Sarah entra nella casa dei vicini ormai infetti, oppure il momento in cui Joel getta il cadavere di un bambino tra le fiamme, o la presentazione più corposa degli atti terroristici delle “Luci”. Tuttavia, quelle precedentemente analizzate sembrano essere le parti più importanti e differenti rispetto all’opera videoludica. Parti adattate in maniera apprezzabile, che fungono da compromesso tra il gusto dei puristi e quello dei neofiti. E a voi sta piacendo la serie tv “The Last of Us”? Per altre news sul mondo del cinema e non solo tenete d’occhio Nasce, Cresce, Streamma.

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Alessandro Marasco

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