È stata da poco annunciata The Last of Us: Complete Edition, una nuova riedizione della saga di Naughty Dog. Ma la domanda sorge spontanea: ha davvero senso continuare a investire tempo, risorse ed energie su progetti simili? Non sarebbe forse più utile, per lo studio e per i fan, concentrarsi su qualcosa di realmente nuovo, o magari su qualcosa che i giocatori chiedono a gran voce da anni?
La situazione di Sony, e in particolare quella di Naughty Dog, è piuttosto curiosa e merita un approfondimento.
La Complete Edition di The Last of Us è disponibile su PlayStation 5 al prezzo di 109,99€, con una versione fisica pensata per i collezionisti in arrivo a luglio. Si tratta dell’ennesima riedizione di un brand che, pur contando soltanto due capitoli principali, è stato sfruttato in lungo e in largo: remaster, remake, adattamento televisivo, edizioni speciali… Naughty Dog e Sony sanno bene che la storia di Joel ed Ellie è fortissima, e che molti fan non riescono a resistere all’idea di avere “la versione definitiva”.
Ma ci si chiede: serviva davvero? Anche Neil Druckmann ha lasciato intendere che la storia è conclusa (non a caso, questa edizione è stata definita “la versione completa e definitiva” del viaggio di Joel ed Ellie). E allora, perché non investire tempo e risorse in altro?
Prendiamo ad esempio Jak & Daxter, una delle saghe più amate dell’era PlayStation 2, da tempo dimenticata ma ancora nel cuore di moltissimi fan. Una riedizione o, meglio ancora, un vero remake avrebbe potuto riportare in vita un franchise rivoluzionario per il suo tempo e ancora oggi con molto potenziale.
La verità è che ci sono momenti in cui bisogna avere il coraggio di lasciare andare un’IP, anche quando si tratta di un successo confermato come The Last of Us. Continuare a riproporla rischia non solo di abbassarne il valore, ma anche di deludere quei fan che, invece, attendono qualcosa di nuovo.
Forse, però, prima di prendere decisioni coraggiose, bisogna avere la sicurezza economica per farlo. E The Last of Us, da questo punto di vista, resta ancora oggi una garanzia per le vendite.
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