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The King’s Man – Le origini: la recensione del prequel

di Redazione NCI

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“The King’s Man-Le origini” è il primo prequel della saga sulla famosa agenzia di spie britanniche che vide un grande successo nel 2014 con la prima pellicola. Il primo e il secondo capitolo della saga si possono trovare sulla piattaforma streaming Disney+, ma non sono indispensabili per la visione del film.

La trama del prequel della trilogia King’s Man

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Il film diretto da Matthew Vaughn racconta come è nata l’agenzia segreta detta appunto King’s man, la quale affonda le proprie radici nella Gran Bretagna della prima guerra mondiale. Proprio in questo duro periodo un gruppo di guerrieri d’élite dovrà fronteggiare una banda di villains intenzionati ad organizzare una guerra che uccida milioni di persone. Data la bravura di entrambi i team, l’unico modo per assicurarsi la vittoria è essere più veloce dell’avversario nell’ottenere informazioni. In questo contesto storico, il pubblico potrà osservare come è nata la famosa agenzia sartoriale di gentlemen o di rogue…

Personaggi realmente esistiti all’interno della pellicola

Come spesso accade nelle pellicole di  Matthew Vaughn (regista del film), si diverte ad introdurre nella storia personaggi realmente esisti modificandone un po’ sembianze e caratteristiche. Tra i vari volti esisti possiamo trovare nel film, con ruoli più o meno rilevanti, Rasputin (Rhys Ifans), consigliere privato della famiglia russa Romanov, l’illusionista Erik Jan Hanussen (Daniel Brühl) e la spia olandese Mata Hari (Valerie Pachner). Infine c’è stato anche un piccolo cameo per David Kross che seppur per un breve momento ha interpretato Adolf Hitler.

I punti di forza del film e quelli deboli

La pellicola dura due ore e undici minuti, che nel complesso scorrono abbastanza bene infatti il primo punto a favore del film è il ritmo sostenuto. Questo nonostante non ci sia la stessa quantità di scene di azione rispetto ai precedenti film. La pellicola, che sembra un misto tra mission impossible e 007 per alcuni tratti, mischia troppi generi tra loro non riuscendo a trovare però un giusto equilibrio. Si passa dalla commedia alla tragedia, dal film di guerra a quello d’azione troppo superficialmente. Un altro problema della pellicola è lo stesso regista del film, Matthew Vaughn che esagera troppo con le sottotrame e i personaggi, forse qualcosa di meno avrebbe portato a qualcosa di più godibile.

Addirittura tra bombardamenti e colpi di mitragliatrice in una sequenza del film viene descritta l’azione in trincea in un modo molto duro, quasi come fosse parte del film 1917 di cui George Mackay è il protagonista.

The King's Man

Il fatto che il film sia molto scorrevole è dovuto anche allo splendido cast presente. Partendo da Ralph Fiennes fino a Charles Dance gli attori di questa pellicola sono formidabili riuscendo ad incarnare perfettamente i propri ruoli. Ma tra tutti gli interpreti del film il più memorabile è sicuramente Rhys Ifans che con il suo Rasputin ci lascia un interpretazione spettacolare e un duello memorabile in una scena del film.

The King's Man

Gentlemen o rogue?

Il film mette in risalto inoltre una forte denuncia al comportamento dell’uomo inglese grazie ad una critica scherzosa. In un momento infatti i due protagonisti Orlando e Conrad fanno un discorso nel quale il primo dice al figlio: “I nostri antenati erano delle canaglie, noi invece siamo Oxford, siamo dei gentiluomini”. Questa frase (nel contesto della scena ovviamente) vuole significare il fatto che l’uomo inglese ha fondato la propria ricchezza sul colonialismo  mettendosi sempre al di sopra degli altri, commettendo a volte azioni moralmente spregevoli e discutibili, per poi rinnegare tale violenza dietro una tazza di thè.

Il film affronta questo tema particolarmente bene non vergognandosi di dipingere i personaggi a volte come gentlemen e a volte come canaglie. Vediamo personaggi passeggiare in abiti eleganti sorseggiando thè caldo e qualche scena dopo delirale in balia di alcolici per una stanza. Naturalmente il  film non punta solo a questo, ma sicuramente è stata una buona idea inserire tale riflessione nella pellicola.

Considerazioni finali sul film

In conclusione ripercorrendo passo per passo la pellicola e rileggendo accuratamente tutti i punti elencati precedentemente, si può definire The King’s Man-Le origini un action movie divertente e irriverente, con meno azione rispetto ai precedenti film ma estremamente buona quando c’è. Un film che se avesse avuto qualcosa in meno sarebbe stato sicuramente un ottimo prodotto, ma che grazie all’eccellente cast da cui è formato riesce ad intrattenere al meglio lo spettatore. Non sono stati citati precedentemente, ma anche gli effetti speciali sono molto ben fatti con alcune riprese fenomenali. In conclusione su una scala da 1 a 10 il prequel sulla saga della sartoria più famosa del mondo totalizza 7 punti.

Pro:

  • ritmo sostenuto
  • effetti speciali ben fatti
  • cast eccezionale (Rhys Ifans in particolare)

Contro:

  • troppi generi mescolati fra loro
  • troppe sotto trame ed intrecci di storie

Potete trovare altre recensioni e news sul nostro sito NCS!

di Francesco Iob.

 

 

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