di Loris Carbone
La pubblicazione delle nomination per i The Game Awards 2023 ha inevitabilmente creato proteste tra i fan. Dall’assenza di Starfield come candidato al goty, fino addirittura anche alla richiesta di rimozione di uno dei candidati stessi. Un’altra ambiguità è la nomination di Dave the Diver a miglior gioco indie, poiché la definizione di “indie” non è ancora ben precisa. Geoff Keighley ha espresso la sua opinione a riguardo, cercando comunque di non sbilanciarsi troppo.
The Game Awards 2023: cosa rende un gioco “indie”? Per Keighley dipende dal punto di vista.
Nel 2023 l’ammontare di videogiochi sul mercato è quasi illimitato. Ovviamente non tutti i titoli sono uguali tra loro: ci sono diverse software house, diversi universi ma soprattutto diverse categorie. Tra queste c’è quella dei giochi indie, scelta per i The Game Awards 2023 per decretare appunto il miglior titolo indie. Uno tra i giochi selezionati, Dave the Diver, pubblicato da un publisher molto grande quale Nexon, ha però creato molto scalpore tra i videogiocatori. Durante una recente live sul canale Twitch dei TGA, Geoff Keighley ha condotto un Q&A durante il quale anche questo dubbio è stato sollevato.
“È una bella domanda. “Indipendente” può significare diverse cose per diverse persone. Si tratta di un termine [dal significato] molto ampio. Si può prendere come riferimento il budget della produzione, la sua principale fonte di finanziamento, l’indipendenza del team di sviluppo o anche lo spirito indipendente di piccole produzioni che si differenziano per questa caratteristica.”
Ha poi affermato che dietro alle scelte per le diverse categorie dei TGA 2023 c’era una giuria di 120 testate globali, ma nonostante ciò in ambito videoludico è difficile stabilire criteri precisi per definire un gioco “indipendente”, portando poi come esempio l’industria cinematografica dove di solito il budget è ben preciso. Nomina poi Baldur’s Gate 3, di Larian Studios, e Death Stranding, di Kojima Productions, il quale potrebbe essere “indipendente” poiché la software houese è effettivamente indipendente, ma in realtà è stato finanziato da Sony.
“Quindi, Dave the Diver è stato sviluppato da un gruppo chiamato Mintrocket, ed è una produzione minore di un gruppo minore che è però parte di Nexon che invece è un publisher molto grande. […] È una situazione davvero complicata da comprendere e dalla quale derivare delle regole precise. Lasciamo che le persone utilizzano i loro criteri di giudizio. Potete concordare o meno con queste scelte, ma comunque la giuria lo ha scelto tra i 5 migliori titoli indie, o che ritenevano fossero reputabili indie.”
Concludendo poi con i suoi apprezzamenti nei confronti del concetto dietro la categoria di miglior gioco indie, ha comunque ribadito che il dibattito sulla definizione di gioco indie resta più che aperto. Insomma, per volontà o per obbligo, nemmeno Geoff Keighley è riuscito a darci una risposta concreta sull’inclusione di Dave the Diver tra i titoli indie. Qui trovate la sua risposta completa.
Secondo voi può essere consirato un gioco indie? E quali sono i vostri pronostici per i TGA 2023? Fatecelo sapere su Nasce, Cresce, Respawna e continuate a seguirci per altre news videoludiche!
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